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McAfee, morto il creatore dell’antivirus: era accusato di evasione fiscale

John McAfee, il creatore dell’antivirus per PC tra i più conosciuti, è morto ieri nella sua cella. La notizia è arrivata questa notte e ha fatto il giro del mondo in pochissimo tempo. La polizia spagnola riporta il suicidio per impiccagione come causa della morte dell’uomo. L’informatico aveva 75 anni ed era detenuto in un carcere vicino a Barcellona. Il fatto è avvenuto poche ore dopo la decisione dell’altro tribunale spagnolo di acconsentire all’estradizione dell’uomo. Ad attenderlo ci sarebbe stato un processo negli Stati Uniti con l’accusa di evasione fiscale, rischiando fino a 30 anni di reclusione. Sembra molto probabile, quindi, che sia stata questa la motivazione dietro il suo gesto estremo.

McAfee, morto il padre dell’antivirus

La vita di McAfee è stata tutt’altro che tranquilla. L’uomo era un personaggio eccentrico (vi ricordate quando ha indossato un tanga a mo’ di mascherina?), ma anche controverso, e sempre alle prese con guai giudiziari, tanto che su Netflix America è possibile trovare un documentario sul personaggio: “Gringo: the dangerous life of John McAfee“.

John McAfee nasce in Inghilterra e cresce a Salem, in Virginia. All’età di 15 anni rimane orfano di padre, il quale si toglie la vita. Nel 1969 si laurea in matematica e va ad insegnare al Northeast Louisiana State College. La sua mente brillante viene oscurata dalla sua condotta: dopo essere stato cacciato per aver avuto una relazione con una delle sue studentesse, comincia a fare uso di marijuana e viene arrestato. In seguito comincia a lavorare alla Pacific Railroad, ferrovia degli stati centrali americani: qui si occupa di programmare sistemi per gestire il traffico aereo, continuando ad abusare di alcol e droghe.

Il logo dell’antivirus McAfee: il suo creatore è morto in un carcere spagnolo.

Nel 1987 fonda la McAfee Associates, azienda di antivirus, dopo aver studiato (c)Brain, il primo virus per i sistemi MS-DOS. Dopo aver arrancato per i primi anni, l’azienda riesce a imporsi sul mercato alla fine degli anni ’90 – primi anni 2000, registrando 50 milioni di utenti tra sistemi Windows e OS/2. Qualche anno più tardi il fondatore si ritrova coinvolto in due cause legali, facendo parlare di sé: decide di espatriare dagli Stati Uniti, vendere le sue proprietà e l’azienda stessa, e si trasferisce in una villa in Belize.

John McAfee resta invischiato nel caso dell’omicidio Faull: la vittima era un suo vicino di casa, trovato morto a causa di un colpo di arma da fuoco. Poiché la polizia sospetta di lui, McAfee fugge in Guatemala, dove viene arrestato poco dopo. Alla fine verrà scagionato e farà ritorno negli Stati Uniti. Nell’ottobre del 2020, in fuga dagli Stati Uniti e in piena pandemia, la polizia spagnola lo arresta a Barcellona, mentre cercava di prendere un aereo diretto verso la Turchia. Il governo americano aveva posto su di lui un mandato di ricerca internazionale, con l’accusa di evasione fiscale.

McAfee, l’antivirus tra i più usati al mondo

Ora che il creatore dell’antivirus McAfee è morto ci si chiede se ci saranno ripercussioni per l’azienda. Anche se l’uomo non era più CEO da anni, dedicandosi ad altri sviluppi, il suo nome resta comunque strettamente legato al famoso antivirus. McAfee è uno dei programmi di protezione per pc più usati al mondo. Secondo i numeri dell’azienda sono più di 500milioni i dispositivi che lo usano.

L’azienda offre diversi prodotti a seconda delle esigenze:

  • Total protection, un pacchetto completo per la sicurezza del computer e per la tutela della privacy;
  • Safe Connect VPN, che gestisce la crittografia sulle reti WiFi, la sicurezza delle VPN e la navigazione privata;
  • Safe Family, pensata espressamente per i più piccoli, che offre strumenti per bloccare siti e app specifici;
  • WebAdvisor, software gratuito incentrato sulla protezione durante la navigazione web;
  • Mobile Security, per proteggere i dispositivi mobili da app dannose e minacce informatiche;
  • Servizio di rimozione virus: esperti informatici sono a disposizione dell’utente per rimuovere minacce da remoto e fornire assistenza.

Il tweet misterioso

Subito dopo la morte dell’informatico, molti utenti hanno cominciato a far circolare un tweet inquietante dell’uomo. Il post risale al 15 ottobre 2020, pochi giorni dopo il suo incarceramento, dove McAfee aveva scritto “Sono felice qui dentro. Ho degli amici. Il cibo è buono. Va tutto bene. Sappiate che se mi impicco, come Epstein, non sarà colpa mia“.

Il tweet di John McAfee dell’ottobre scorso.

Chiaramente non c’è alcuna sicurezza che voglia davvero dire qualcosa di concreto, anche perché sarebbe un’accusa molto pesante nei confronti del carcere. È possibile che McAfee avesse scritto queste parole come provocazione contro il penitenziario e soprattutto contro gli Stati Uniti, quando ancora non sapeva del processo che lo attendeva. Al momento l’ipotesi rimane quella del suicidio, anche se le forze dell’ordine spagnole stanno continuando a indagare.

Published by
Marina Londei