“Se Tony Stark non fosse un personaggio fittizio, e oggi avesse l’intenzione di costruire un’armatura, la farebbe proprio in questo modo”. Così inizia il video di presentazione della sua armatura di Iron Man (ndr: Sì ragazzi, ci siamo, ci hanno preceduti!) Adam Savage, meglio conosciuto come l’ex co-conduttore della serie di scienza e tecnologia di Discovery Channel “Mythbusters”.
Pare che dopo la fine del suo programma, Savage non fosse rimasto con le mani in mano, anzi, ha lavorato a quello che è il sogni di tanti ingegneri e aspiranti tali: creare l’armatura di Iron Man, il più vicino possibile a quell’originale. Ovviamente, come sosteneva il nostro caro Howard Stark, “siamo limitati dalla tecnologia del nostro tempo”.
Quindi il suo nuovo show “Savage Builds” è stato inaugurato con un primo episodio che mostra un’armatura funzionante e in grado di volare. Per la costruzione ha potuto contare sulla Colorado School of Mines, che tempo fa gli avevano comunicato la loro disponibilità nel caso Adam volesse costruire qualcosa di “raro” e cosa ci può essere di più raro al mondo di un’armatura di Iron Man funzionante? Grazie all’aiuto dello specialista di stampe 3D Lithoz, l’armatura in titanio ha visto la luce.
J.A.R.V.I.S.: “Test complete. Preparing to power down and begin diagnostics…”
Tony Stark: “Uh, yeah, tell you what. Do a weather and ATC check, start listening in on ground control.”
―(Iron Man) J.A.R.V.I.S. and Tony Stark while testing the Mark II.
L’armatura è basata sui modelli della Mark II, la seconda armatura costruita da Tony, concessi da Marvel Studios, per i quali Adam ha dovuto attendere.
Per limitare il peso, hanno costruito un’armatura molto sottile. Per far ciò hanno usato un raggio laser per fondere la polvere di metallo. La polvere di metallo è spessa 40 micrometri, metà di un capello umano. Hanno spalmato questa polvere e l’hanno modellata con il laser. Facendo così, strato dopo strato, fino a ottenere il pezzo.
Ma non è stato utilizzato solamente il titanio. Ci sono componenti fatte di uretani e per i componenti flessibili è stata impiegata la lana di vetro e il nylon. Sono state stampate circa 280 parti per costruire l’armatura. Ma la Mark II non solo è indossabile e abbastanza fluida nei movimenti ma è anche antiproiettili.
Vi ricordati Richard Browning? Ebbene sì, proprio lui, l’inventore, imprenditore e oratore inglese che ha fondato Gravity Industries Ltd a marzo 2017, la società dietro il Daedalus Mark 1, un jet pack che utilizza diversi motori a getto miniaturizzato per raggiungere il volo verticale. Saranno proprio i suoi motori a cherosene, dalla portata di 22 kg ciascuno, a fare da propulsori all’armatura.
Per poter indossare la Mark II, Adam ha dovuto imparare a volare con l’aiuto di Browning. Per l’armatura sono stati impiegati 5 motori, due per ogni braccio e uno sulla schiena, capaci di alzare una persona di 4,5 metri dal suolo. Nel video di presentazione lo vediamo alle prese con i jet pack, in quello che è stato definito dallo stesso Adam come “il maggior divertimento che abbia mai avuto con dei cavalli di potenza in tutta la sua vita”.
A provare il prototipo per la prima volta è stato Browning, che ha fatto un volo di alcuni metri per poi atterrare su una pedana all’interno dell’hangar dove sono state realizzate le prove di volo di Adam.
Questo è solo un primo e timido passo per quello che, forse, un giorno potremo realizzare. Definirla “una vera armatura Iron man” è alquanto azzardato, ma lo sappiamo tutti che le cose più grandi hanno sempre un piccolo inizio.