Seppur il mondo cambi ad una velocità a tratti impressionante, c’è un concetto che resta ben forte sui mercati e nel mondo. Si tratta del “made in Italy”, il marchio tipicamente italiano capace di reinventarsi anche in un contesto che muta e che si riscopre radicalmente modificato dal Covid-19 e dal suo impatto devastante. Oggi, a distanza di oltre quarant’anni da quella che era una tecnica utilizzata per distinguere prodotti italiani da merce contraffatta, il Made in Italy si modernizza e si scopre forte anche sul web. Un successo non scontato ma in qualche modo annunciato da una storia che non smette di sorprendere.
Dunque, è possibile selezionare i marchi digitali “made in Italy” più forti sul web? Ebbene sì. Nel settore del gioco digitale celebre è il caso di Big Casinò, oggi un marchio internazionale ma interamente nato ed elaborato in Italia, in cui opera dal 2007 offrendo un parco giochi composto da 400 titoli e annoverando collaborazioni con le principali software house del mondo, da Novomatic a Microgaming.
Un altro esempio di successo digitale è quello di “Mosaici Favret”, che ha trovato il modo di far rivivere il laboratorio Favret fondato dall’omonimo Luciano nel 1933. Presente sul web dal 2007, oggi il Laboratorio ha puntato tutto sul digitale per rendersi più competitivo grazie all’aiuto di Google e Unioncamere. Sito restaurato e nuove attività di pubblicità online hanno reso al sito un incremento del 45% di visitatori.
Una storia italiana, come quella di Gaia Società Semplice Agricola. Nata nel 2008, l’azienda produce e commercializza la cipolla ramata di Montoro: grazie a una presenza più efficace sul web, il traffico di utenti sul sito di Gaia è aumentato del 68% e il tasso di abbandono è diminuito del 3%.
In anni recenti clamoroso è stato il boom di Biorfarm, startup agricola nata nel 2014 impegnata nella coltivazione di agrumi. Tramite il sito il consumatore può adottare un albero di clementine, arance o limoni, sceglierne la posizione nel giardino, dargli un nome e ricevere i frutti raccolti a domicilio.
Tra le aziende si può infine annoverare Tre Esse, nata come laboratorio orafo nel 1987 ed oggi presente con un nuovo sito in cui il traffico è aumentato del 59% nella sola Italia. All’estero l’aumento è stato del 41%, per una realtà che ha commercializzato prodotti unbranded e che negli ultimi anni ha puntato molto su un marchio riconoscibile e identitario online. Con queste premesse il made in Italy è destinato ancora a far successo.