Negli ultimi tempi sono stati innumerevoli i nuovi sviluppi che hanno portato l’Intelligenza Artificiale a compiere azioni inedite come aiutarci nella ricerca di lenti gravitazionali oppure prevedere il futuro con ben 5 minuti di vantaggio. Questa volta, però, Google ha ben pensato di sviluppare un software capace di facilitare e velocizzare il lavoro umano in ambito medico, ma anche di avere una promessa commerciale.
In collaborazione con la Stanford University e con la Facoltà di Medicina della University of Chicago, Google è al lavoro per testare un nuovo sistema informatico capace di prevedere il tempo di morte dei pazienti ricoverati in ospedale.
Una paziente con un cancro al seno al IV stadio arrivò in ospedale con i liquidi che le inondavano i polmoni. Dopo una scansione radiologica, i computer dell’ospedale stimarono una probabilità di morte del 9,3% durante il ricovero.
A quel punto è intervenuto il nuovo software di Google: grazie alla valutazione di 175.639 dati, il rischio di morte è stato portato al 19,9%. Infatti, la donna decedette dopo pochi giorni.
Questo è il caso di studio, che a maggio scorso, è stato annunciato da Google. È basato su una rete neurale: una forma di intelligenza artificiale particolarmente efficace nell’uso dei dati, che impara e migliora autonomamente. In questo caso è capace di prevedere una serie di esiti dei pazienti, tra cui la durata della permanenza delle persone negli ospedali, le loro probabilità di riammissione o di morte.
Non sono stati analizzati solo i dati contenuti nei hard disk dei computer ospedalieri, anche vecchie note sepolte nei PDF e scarabocchi trovati in vecchi grafici sono stati presi in considerazione dalla rete neurale che si è dimostrata più veloce e efficiente rispetto alle tecniche esistenti.
Il sistema di Google ha anche mostrato quali documenti l’hanno portato a conclusioni: dati su sesso, età, etnia, storia medica (facendo riferimento a diagnosi precedenti), risultati dei test e stato attuale di salute. L’idea è quella di guidare i medici nella scelta dei farmaci e nelle diagnosi.
Con tutto l’ottimismo sul potenziale di Google, sfruttare l’intelligenza artificiale per migliorare i risultati dell’assistenza sanitaria rimane una grande sfida. Altre società, in particolare l’unità Watson di IBM, hanno cercato di applicare l’AI alla medicina, ma hanno avuto un successo limitato.
In una scala dove 1.00 rappresenta un punteggio pienamente accurato, e 0.50 rappresenta un evento vicino alla casualità, il modello di Google ha ottenuto un punteggio pari a 0.86 nel predire la probabilità che i pazienti sarebbero rimasti a lungo in ospedale contro lo 0.76 dei metodi tradizionali.
Per quanto riguarda la mortalità ospedaliera, Google ha ottenuto un punteggio di 0.95, mentre i metodi esistenti, uno 0.86. Inoltre, ha guadagnato un punteggio di 0.77 nel predire nuovi ricoveri inaspettati, dopo che i pazienti erano stati dimessi, rispetto ai metodi tradizionali che hanno raggiunto 0.70.
Non sono tardate le critiche e le perplessità per quanto riguarda l’uso dei dati personali da parte di un colosso come Google. Tuttavia, l’oncologo pediatrico Samuel Volchenboum crede che questi algoritmi possano salvare vite e denaro. Spera che le cartelle cliniche vengano mescolate con un mare di altre statistiche.
In un futuro non molto lontano, i modelli d’IA potrebbero anche includere informazioni sul tempo e sul traffico locali (altri fattori che influenzano i risultati dei pazienti): “È quasi come se l’ospedale fosse un organismo”, ha affermato Volchenboum.