Lavoro, anche in Italia si viene pagati una miseria | Ci sono dei dipendenti che intascano pochi spicci al mese

Non si riesce a lavorare per così pochi soldi

Lavorare per paghe misere (Canva) - systemscue.it

In Italia, non sempre, purtroppo, si riesce ad avere uno stipendio rapportato al proprio lavoro. Ecco perché, a volte, insorge frustrazione.

Lavorare è una parte essenziale, della vita di ognuno di noi. E non si tratta solo di una fonte di reddito, ma di un’attività che dà struttura alle nostre giornate, aiutandoci a sviluppare competenze e abilità. Oltre che permetterci di mettere a frutto le proprie capacità, crescere e affrontare nuove sfide.

Dal punto di vista personale, il lavoro contribuisce a dare un senso di identità e di appartenenza. Poiché sentirsi utili e riconosciuti per il proprio contributo, rafforza l’autostima, e favorisce la soddisfazione personale. Inoltre, lavorare permette di costruire relazioni sociali, e creare legami significativi.

Si rivela importante anche per il benessere economico e sociale, dal momento che, proprio attraverso il lavoro si può ottenere sicurezza finanziaria. La quale consente, poi, di soddisfare bisogni e desideri. Portando, tutto questo, a stabilità e tranquillità nella vita quotidiana.

Infine, il lavoro è soprattutto un motore di crescita, per la società. Dato che, contribuire al progresso collettivo attraverso la propria attività, rafforza il senso di comunità, e promuove lo sviluppo economico e sociale.

Mancanza di trasparenza, e pratiche scorrette

In merito al lavoro, una ragazza di 22 anni, Jasmine, ha raccontato la sua difficile esperienza lavorativa, in un call center in Umbria. Un lavoro il quale, caratterizzato da contratti precari e una paga inadeguata, l’ha portata a confrontarsi con un ambiente lavorativo difficile e poco chiaro. E la mancanza di trasparenza, nelle condizioni contrattuali e nelle pratiche commerciali, spinta a lasciare l’impiego dopo solo un mese e mezzo.

Jasmine, infatti, ha spiegato che, all’inizio, le era stato detto che avrebbe ricevuto una paga oraria, ma la realtà è stata ben diversa. Lavorava part-time dalle 4 alle 5 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, e talvolta anche il sabato mattina: eppure, nessuno le aveva spiegato chiaramente che il guadagno reale sarebbe stato talmente basso, da causare in lei grande frustrazione.

Un lavoro difficile, quello del call center
Difficile rapporto con i clienti (Canva) – systemscue.it

Difficoltà nel rapporto con i clienti

Nel call center, Jasmine si occupava di vendere pacchetti ai clienti, ma con regole rigide. Inoltre, le veniva chiesto di proporre offerte le quali, spesso, non corrispondevano nemmeno alle reali esigenze dei clienti. Una mancanza di trasparenza che la faceva sentire a disagio; soprattutto perché le promozioni sui telefoni, molto richieste, non potevano essere offerte.

Alla fine, la ragazza ha quindi scelto di lasciare il lavoro. Giacché la paga insufficiente, e l’etica lavorativa discutibile, l’hanno convinta che quell’impiego non fosse per nulla adatto a lei.