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L’ascesa dei robot collaborativi (Cobot): ecco le fabbriche del futuro

Cobot, robot in grado di seguire l’essere umano nei lavori più faticosi, intervenendo dove il carico si presenta ripetitivo e pesante. La novità nasce dall’idea di vivere le realtà aziendali in modo diverso. Una fabbrica che produce pezzi di ricambio può vedere lavorare insieme umani e robot nel prossimo futuro, con i cobot che seguono i passaggi più faticosi e gli umani addetti ai controlli. Quali sono le caratteristiche dei robot collaborativi e a che punto siamo?

Cobot, cos’è un robot collaborativo

Il cobot è un robot che si può presentare con una struttura completa o con un semplice braccio meccanico. A differenza dei robot domestici, che devono tenere conto di ostacoli e della presenza di bambini o animali, il cobot opera in azienda e ha il compito di facilitare l’attività umana, aiutandola. Per farlo il sistema è dotato di sensori che consentono di garantire maggiore sicurezza sul lavoro. La novità dei sensori rende i cobot più sicuri rispetto ai bracci meccanici tradizionali, perché si accorgono della presenza dell’essere umano e agiscono di conseguenza. Oltre ad aumentare la produttività, questi elementi danno un senso di sicurezza e di praticità, oltre ad avere un costo di produzione più basso rispetto ai modelli tradizionali.

Braccio meccanico che tiene una palla a forma di Terra (Pixabay Foto) – www.systemcue.it

Perché un Cobot funziona bene in azienda

L’innovazione dei coboto parte dal 1996, quando J. Edward Colgate e Michael Peshkin crearono un robot che si potesse gestire da remoto e in grado di collaborare accanto a un umano. Il primo cobot è del 2004 e si chiama LBR 3, seguito dalla concorrenza UR5 nel 2008. La stessa azienda mise poi sul mercato l’UR10 e l’UR3. Il vantaggio principale di questo robot è nelle dimensioni compatte, che lo rendono versatile anche in spazi angusti, ma non solo. Una volta arrivato in azienda, installare ed eseguire i programmi necessari per il suo funzionamento sono operazioni semplici per gli addetti ai lavori. Il cobot è preciso al millimetro e le ripetizioni non sono un problema.

Gestire l’attività aziendale costa meno e rende meglio anche sull’umore dei lavoratori, che hanno un carico in meno di cui occuparsi. Questi robot hanno dei costi, ma sono molto bassi. Infatti, i costi principali riguardano l’avviamento e la manutenzione. La prima consente di inserire una serie di strumenti che il robot deve usare per il suo lavoro. La seconda riguarda tutte le macchine aziendali, perché anche i robot sono soggetti a usura.

Robot giocattolo su una scrivania (Pixabay Foto) – www.systemcue.it

Lo sviluppo della robotica aziendale

Al momento ci sono più di 30 aziende al mondo che si occupano di cobot. Oltre a creare il robot, queste attività si occupano anche degli strumenti integrativi. Quali sono i compiti che può effettuare un robot di tipo collaborativo? Parliamo di avvitamento, legatura, lucidatura, posizionamento, raccolta, manutenzione, impilamento pallet, test, sigillatura e saldatura. Da queste azioni è facile intuire l’utilizzo nella logistica e nella meccanica, ma anche nella produzione industriale in settori come l’automotive, che già da ora utilizza i robot tradizionali.

Occhio robotico con intelligenza artificiale (Pixabay Foto) – www.systemcue.it
Published by
Annarita Faggioni