La colossale opera di ingegneria costruita per evitare di attraversare il confine di questo paese

Illustrazione di un ponte in ferro (Pixabay)

Illustrazione di un ponte in ferro (Pixabay FOTO) - www.systemscue.it

Un’opera titanica di ingegneria, concepita per definire e isolare i confini di un paese, affrontando le sfide della sicurezza e della mobilità moderna.

I ponti sono strutture ingegneristiche progettate per attraversare ostacoli naturali come fiumi, valli o strade, facilitando il trasporto e la comunicazione. La loro progettazione varia in base a fattori come la distanza da coprire, il tipo di terreno e le condizioni ambientali, permettendo di collegare luoghi altrimenti separati.

Tra i ponti più alti e grandi del mondo, si distinguono opere come il Pont du Gard in Francia e il Viadotto Millau, sempre in Francia, che detiene il primato di ponte stradale più alto del mondo.

I ponti sospesi, come il Golden Gate Bridge a San Francisco, sono celebri per la loro eleganza e la capacità di coprire grandi distanze senza supporti intermedi. Grazie a cavi di acciaio che sostengono la carreggiata, possono resistere a forti venti e carichi pesanti, diventando simboli iconici delle città in cui si trovano.

In tutto il mondo, i ponti sono testimoni della creatività umana e dell’innovazione tecnologica. Sia che servano a migliorare la viabilità, sia che diventino attrazioni turistiche, continuano a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo delle infrastrutture e nella connessione delle comunità.

Il ponte di Pelješac e la mobilità in Croazia

Inaugurato a luglio 2022, il ponte di Pelješac ha radicalmente cambiato la mobilità e l’infrastruttura in Croazia. Con un investimento di 357 milioni di euro, questo ponte lungo 2.404 metri è stato progettato per risolvere un problema storico: la separazione del sud della Croazia dal resto del paese, dovuta al corridoio costiero di Bosnia e Herzegovina che interrompeva il percorso lungo la costa croata. Prima della sua costruzione, i viaggiatori diretti alla famosa città di Dubrovnik si trovavano costretti a attraversare due confini internazionali in un breve tratto di soli 9 chilometri, generando lunghe attese e difficoltà logistiche.

L’entrata della Croazia nell’Unione Europea nel 2013 e l’adesione all’area Schengen nel 2023 hanno intensificato i controlli alle frontiere, aumentando ulteriormente i tempi di attesa e complicando il transito. Il ponte di Pelješac rappresenta quindi una soluzione innovativa che non solo migliora la viabilità, ma sostiene anche il turismo e il commercio nella regione, trasformando un ostacolo in un’opportunità per lo sviluppo locale.

Ponte di Peljesac (Wikimedia Commons)
Ponte di Peljesac (Wikimedia Commons/Maureliusz FOTO) – www.systemscue.it

Un simbolo di sviluppo e sostenibilità

Il progetto del ponte ha suscitato preoccupazioni ambientali, in particolare riguardo ai possibili impatti sulla vita marina nella baia di Mali Ston, nota per la sua ricca biodiversità e l’industria della maricoltura. Per affrontare queste criticità, nel 2015 è stata effettuata una consultazione transfrontaliera per valutare l’impatto del ponte e garantire l’adozione di misure necessarie per mitigare eventuali effetti negativi sull’ambiente. Nonostante le critiche, la costruzione è proseguita con l’implementazione di misure di protezione ambientale.

Dalla sua apertura, il ponte ha visto un notevole aumento del traffico, con circa 455.000 veicoli che lo hanno attraversato nel solo agosto 2022. In meno di un anno, nel giugno 2023, il numero di attraversamenti ha raggiunto i due milioni, superando i tre milioni a settembre dello stesso anno. Questo flusso di traffico non solo dimostra la popolarità del ponte, ma anche la sua importanza strategica per il trasporto e il commercio nella regione, consolidando la posizione della Croazia come meta turistica di primo piano e simbolo dell’integrazione europea.