Iphone e schermi flessibili: il presunto accordo tra Apple ed LG
Negli ultimi giorni ha fatto molto parlare la notizia della presunta collaborazione tra LG ed Apple per la realizzazione di display pieghevoli da utilizzare nei modelli di iPhone previsti per il 2020. Al momento non c’è alcuna conferma ufficiale da nessuna delle due parti, ma soltanto rumors che si sono sparsi nel giro di poche ore.
Per comprendere la notizia e la sua possibile evoluzione, facciamo prima un passo indietro: la compagnia sud coreana LG è stata una delle prime a utilizzare la tecnologia OLED per i display curvi, presentando nel Settembre 2013 un nuovo televisore con questa caratteristica. Questa tecnologia utilizza materia organica per emettere luce, e al contrario degli schermi LCD non ha bisogno di componenti aggiuntivi per illuminarsi, permettendo quindi di creare schermi molto sottili, addirittura pieghevoli o arrotolabili.
Sempre LG ha reso pubblici, negli ultimi due anni, prototipi di schermi flessibili, presentando all’Electronic Consumer Show del 2015 uno schermo arrotolabile.
Fino a poco tempo fa, il colosso di Cupertino aveva come unico fornitore di display OLED (utilizzati per la prima volta nell’iPhone8) la Samsung, che ne aveva già fatto un uso abbondante per i suoi smartphone.
Samsung e il mistero del Galaxy X
Quest’ultima, di per sè, aveva già fatto parlare del suo prototipo di smartphone pieghevole nel 2011, anno in cui era iniziata a circolare la voce il Samsung Advanced Institute of Technology stesse progettando un nuovo tipo di device, che sarebbe stato rilasciato – secondo fonti mai confermate – entro uno – due anni. Nel dicembre dello stesso anno, e successivamente nel 2014, vennero pubblicati dei video che mostravano dei concept di display pieghevoli, che il mercato però non vide.
Negli ultimi tempi, in particolare dai primi mesi del 2017, i rumors si sono fatti sempre più insistenti: alcuni di questi sostenevano addirittura che il Samsung Galaxy X (così venne soprannominato dalle varie testate il misterioso smartphone pieghevole) sarebbe uscito nell’ultimo trimestre dello stesso anno.
Ad oggi si può dire con sicurezza che per il 2017 non vedremo lo smartphone; le voci però si sono fatte sempre più insistenti, fino a che, alla fine di Settembre, Koh Dong-Jin, presidente del reparto mobile, ha affermato che lo smartphone di cui tanto si è parlato arriverà nel 2018, appena verranno risolti gli ultimi problemi tecnici, anche se – probabilmente – in edizione limitata.
Ritornando al fatto principale, quindi, si presume che la Apple si sia sentita minacciata da questa possibilità e abbia stretto accordi con LG per la produzione di schermi OLED, spodestando quindi Samsung dalla posizione di fornitore principale di display per cellulari. Gli accordi con LG sono cominciati già a Maggio, e negli ultimi tempi ci sono stati grandi investimenti da parte di LG per aumentare la capacità di produzione dei propri stabilimenti, spostando il focus dai display per i televisori a quelli per gli smartphone. Inoltre, al reparto Innotek di LG, è stato assegnato il compito di creare circuiti stampati flessibili, quindi adatti ad un iPhone pieghevole.
Apple quindi all’opera per un iPhone flessibile?
Questo sembrerebbe indicare che la Apple sia intenzionata a perseguire la stessa strada iniziata da Samsung ormai anni fa, ma ancora non ci sono conferme ufficiali. Su alcuni articoli viene linkato il presunto brevetto presentato dalla Apple per uno smartphone flessibile e ripiegabile, ma esso non è un brevetto ufficiale riconosciuto dalle istituzioni e quindi impossibile da confermare. È possibile invece visionare quello di Samsung, pubblicato il 31 Gennaio 2017 (ma compilato diversi anni prima), che conferma la volontà della multinazionale di offrire un prodotto rivoluzionario.
Sebbene non ci siano ancora certezze, è ovvio che in un mercato fortemente competitivo come quello degli smartphone, in continua crescita e con una richiesta enorme, le aziende cerchino di superarsi continuamente e di offrire innovazione prima dell’altra, quindi non è così strano pensare che la compagnia di Cupertino stia effettivamente cercando di anticipare, o perlomeno eguagliare nei tempi, il progetto di lunga data della sua principale concorrente.