Impianto fotovoltaico indietro tutta, il Consiglio di Stato blocca tutto: non puoi installarlo sul tuo tetto
La legge ha fatto chiarezza di recente in merito ad un particolare caso legato al fotovoltaico installato in abitazione.
Scegliere di mettere un impianto fotovoltaico è un bel passo, sia per tagliare le spese energetiche sia per dare un contributo al pianeta. Oggi siamo sempre più consapevoli dell’importanza delle energie rinnovabili, e il fotovoltaico ha preso piede per tanti motivi.
Certo, però, installarlo non è sempre così lineare come si pensa, soprattutto quando di mezzo ci sono normative e burocrazia. Ecco dove le cose si complicano. Per molti, l’idea di avere un impianto solare sul proprio tetto è una prospettiva allettante, ma una domanda viene sempre fuori: che permessi servono?
Non sarebbe fantastico poterlo fare senza troppi documenti e pratiche? Alcuni interventi rientrano nell’“edilizia libera”, ossia niente permessi e meno scartoffie, ma questa libertà non è senza limiti e, a volte, può rivelarsi un boomerang se non si presta attenzione ai dettagli.
Quando si parla di edilizia libera, sembra che le regole diano ampio respiro a chi vuole un impianto fotovoltaico, ma c’è una sottile linea di demarcazione che non va oltrepassata. Non tutte le modifiche strutturali sono consentite senza permessi, e le interpretazioni della legge a volte creano più confusione che chiarezza.
Cosa ha detto il Consiglio di Stato
Recentemente, il Consiglio di Stato ha deciso di intervenire per fare un po’ di chiarezza su un caso spinoso legato al fotovoltaico. Tutto è nato da un portico costruito per sostenere i pannelli: l’idea del proprietario era semplice, ma per i giudici quella struttura è diventata una “nuova costruzione”. Secondo loro, l’aver aumentato volume e superficie andava oltre l’installazione di un semplice impianto. Insomma, non bastava dire che serviva ai pannelli.
Il punto centrale per il Consiglio di Stato è che quando una struttura cambia l’aspetto o il volume dell’edificio, scatta l’obbligo di avere permessi specifici. Insomma, anche se il portico era leggero, non bastava a giustificare l’esenzione. Ecco perché il ricorso del gestore di un locale che si era opposto a un ordine di demolizione è stato respinto, nonostante avesse invocato il Decreto Energia in vigore. Una brutta gatta da pelare, per lui.
Quando le installazioni non si possono fare
Questa sentenza ha messo in evidenza un aspetto importante: le norme che facilitano l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici già esistenti non si applicano automaticamente a nuove costruzioni o modifiche strutturali rilevanti.
La semplificazione introdotta dal Decreto Energia è stata pensata per incoraggiare l’adozione del fotovoltaico, ma non per aggirare regole fondamentali in edilizia. Un dettaglio che può fare la differenza, soprattutto per chi vuole evitare brutte sorprese… o demolizioni.