È stata pubblicata pochi giorni fa su GitHub, da Bending Spoons, la documentazione ufficiale dell’applicazione Immuni che contiene anche una serie di schermate che mostrano l’interfaccia grafica dell’applicazione. Sarà necessario aggiornare il proprio sistema operativo (Android o iOS che sia) all’ultima versione disponibile, in modo da introdurre sullo smartphone le funzionalità necessarie a supportare l’applicazione del Governo e metterla in comunicazione con il server centrale Sogei.
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Grazie alla documentazione ufficiale, siamo in grado di descrivervi il funzionamento dell’app (anche se ancora in modo parziale) nei dettagli. Le funzionalità introdotte da Apple e Google per rendere compatibile l’app con gli smartphone, attraverso le ultime versioni dei loro sistemi operativi, consentono di gestire attraverso la tecnologia Bluetooth i contatti ravvicinati con le altre persone. Nel caso in cui si risulti positivi al coronavirus, si riceverà dal medico un codice di sblocco.
Una volta inserito il codice, si attiverà un sistema di notifiche che serviranno ad avvisare le altre persone con cui si è entrati in contatto, in modo da metterle in guardia. Non si conoscono ancora le parole esatte che compariranno nelle notifiche, ma ci sono alcuni esempi nelle schermate, che potete osservare qui in basso. Per vederle a tutto schermo, vi basterà cliccarci sopra.
Ogni cosa, a partire dal download dell’applicazione stessa, è assolutamente volontario. Bisogna, per l’appunto, scaricarla e poi accettare ogni singola autorizzazione (Bluetooth, Notifiche, Privacy, ecc…) prima dell’utilizzo, per essere al massimo della trasparenza. Inoltre, sarà necessario anche mostrare la propria volontà di voler collaborare con il medico e sottoporsi ai test e alle misure di sicurezza necessarie.
Inoltre, è stato inserito all’interno di Immuni un sistema che permette di incrociare i dati ottenuti tramite Bluetooth, con le notizie provinciali, in modo da poter collocare meglio i contagi rilevati e avere un quadro generale della situazione più chiaro e dettagliato. A breve, verrà pubblicato su GitHub anche il codice sorgente dell’applicazione, che di conseguenza sarà open source, cosa di cui abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo.