Immuni: l’app per il tracciamento del Coronavirus sarà Open Source

In questi giorni ha fatto, e sta facendo ancora oggi, parlare di sè l’applicazione ufficiale del ministero per il tracciamento dei contagiati da Coronavirus. Parliamo dell’app Immuni.

In particolare i dubbi, assolutamente fondati, riguardano l’argomento, non poco delicato, della Privacy dei vari utenti che decideranno di utilizzare l’app in questione, scelta per la cosiddetta Fase 2 della lotta al Covi-19.

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A man holds a mobile phone showing Norway’s National Institute of Public Health new mobile app infection stop for infection tracking, in Oslo, Norway, Friday April 17, 2020. The app is intended to help authorities with infection detection, but can also be used for an alert if the user has been close to someone confirmed infected with the COVID-19 coronavirus. (Heiko Junge / NTB scanpix via AP)

“Le soluzioni tecnologiche esaminate più in linea con il quadro giuridico, in generale, funzionano come segue: il segnale Bluetooth LE (Low Energy) degli utenti che hanno scelto di installare una specifica applicazione viene registrato dalle analoghe applicazioni con le quali “entrano in contatto”; quando un utente viene diagnosticato contagiato dal Covid-19 il suo dispositivo trasmette i dati al server del soggetto pubblico che gestisce il sistema [alcune delle soluzioni valutate prevedono tale trasferimento su base sistematica e non condizionata], che provvede quindi a informare gli altri utenti – che abbiano egualmente volontariamente installato la medesima app – di essere a rischio contagio perché sono entrati in contatto con una persona risultata contagiata.”

Annuncio ufficiale: l’app Immuni per la lotta al Coronavirus sarà Open Source

Nel comunicato trasmesso dal Ministero dell’innovazione, apprendiamo quanto segue:

“Il codice sorgente del sistema di contact tracing dovrà essere Open Source, quindi libero e verificabile da chiunque. L’applicazione “non dovrà accedere alla rubrica dei contatti” dello smartphone, non chiederà il numero né manderà sms per notificare chi è a rischio. Il suo funzionamento “potrà cessare” non appena terminerà la fase di emergenza, con cancellazione di tutti i dati generati durante il periodo in cui è stata attiva.”

Quindi non solo il codice sorgente sarà completamente open source, per la gioia di molti di noi “Tech”, sotto licenza Open Source MPL 2.0″, ma non dovrà richiedere in nessun modo i permessi per l’accesso in rubrica, permessi per accedere al numeri di telefono o mandare SMS. Inoltre, tutti i dati raccolti in questo periodo verranno completamente cancellati dopo la fine della pandemia.

Inoltre, troviamo altre note che spiegano come il sistema di contact tracing dovrà essere finalizzato tenendo in considerazione l’evoluzione dei sistemi di contact tracing internazionali, oggi ancora non completamente definiti, in particolare l’evoluzione del modello annunciato da Apple e Google, che è orientato su un modello.