Immuni: l’app è già disponibile al download

È arrivato l’ok dal Garante della privacy per l’App Immuni. Infatti, il sito dell’applicazione è online ed è già possibile scaricare l’app direttamente dall’App Store e dal Play Store, mentre AppGallery dovrà ancora aspettare.

“Sulla base della valutazione d’impatto trasmessa dal Ministero, il trattamento di dati personali effettuato nell’ambito del Sistema può essere considerato proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e le libertà degli interessati, che attenuano i rischi che potrebbero derivare da trattamento”, si legge sul sito del Garante per la protezione dei dati personali.”

Immuni: niente dati personali

Niente nome e cognome, numero di telefono o indirizzo di posta elettronica personale. Nemmeno sarà necessario la localizzazione o gli spostamenti, tanto meno i dati delle proprie conoscenze.

Come tiene a precisare il sito di Immuni, il sistema si basa sulla tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza alcun tipo di geolocalizzazione, compresi i dati GPS. L’app non raccoglie, dato che non può, dati che identificano l’utente, come nome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo e-mail. Pertanto, Immuni è in grado di determinare che il contatto ha avuto luogo tra due utenti senza sapere chi sono e dove si è verificato il contatto.

Il codice è open-source ed è disponibile su GitHub. Sappiamo anche la licenza: GNU Affero General Public License versione 3. Per quanto riguarda il consumo di batteria, non si dovrebbero notare variazioni significative nella sua durata. Inoltre, “la conservazione degli indirizzi Ip dei cellulari dovrà essere commisurata ai tempi strettamente necessari per il rilevamento di anomalie e di attacchi”, come sostiene il comunicato rilasciato dalle Autorità.

Ogni giorno, l’app scarica le nuove chiavi crittografiche dei dispositivi degli utenti positivi al SARS-CoV-2 per controllare se l’utente sia stato esposto a loro ed eventualmente avvertirlo. Questa operazione, rassicurano le FAQ del sito Immuni, consumano fino a qualche megabyte di traffico dati al giorno, più o meno come caricare una pagina di un sito con qualche foto.

“Immuni non richiede una connessione a Internet continuativa. Tuttavia, l’app ha bisogno di connettersi almeno una volta al giorno per scaricare le informazioni necessarie a controllare se sei stato esposto a utenti potenzialmente contagiosi. Pertanto, assicurati che il tuo smartphone sia connesso a Internet almeno una volta al giorno.”

Secondo l’AGI, la sua sperimentazione comincerà il 5 giugno in 4 regioni: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. Nel resto d’Italia l’app potrà essere scaricata ma il contact tracing non funzionerà. Sarà responsabilità del Ministero della Salute la gestione della fase di sperimentazione.

Vi chiederete, perché dovrei scaricare un’app del genere? La risposta è molto semplice:

“L’app si propone di avvertire gli utenti potenzialmente contagiati il prima possibile, anche quando sono asintomatici. Questi utenti possono poi isolarsi per evitare di contagiare altri. Questo minimizza la diffusione del virus e, allo stesso tempo, velocizza il ritorno a una vita normale per la maggior parte della popolazione.”