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Il caso Iliad-Vodafone: la presunta unione delle due big della telefonia

Da qualche giorno si sente parlare di una fusione molto interessante che probabilmente andrà a giovare (si spera) alla tasche e alla qualità delle telecomunicazioni degli italiani. Stiamo parlando probabilmente delle due big tra gli operatori italiani: Iliad e Vodafone. Ebbene, i 2 operatori sono, presubilmente, in trattativa per fondere loro forze con lo scopo di dare un servizio migliore.

Da una parte Iliad, operatore francese che non ha perso letteralmente tempo nel farsi strada tra gli smartphone degli italiani e che nonostante i competitor ha guadagnato sempre più terreno con un mindset che ha fatto di iliad la sua carta vincente, ovvero la trasparenza.

L’operatore francese di Benedetto Levi, dal 2018, ha mantenuto la promessa di non castigare i propri clienti (a differenza dei suoi competitor) con aumenti vari, facilitandone così l’ascesa.

Dall’altra parte Vodafone, capitanata da Nick Read con un mind-set totalmente opposto. Conosciuta infatti per il susseguirsi di modifiche su modifiche ai vari piani tariffari, cosa che ha fatto storcere il naso per molto tempo a non pochi utenti. Utenti che ovviamente hanno dovuto fare delle scelte portafoglio alla mano e non a caso optando per Iliad come sostituto dell’operatore forse più diffuso sul territorio italiano, che per quanto sia qualitativamente migliore, ha una strategia economica un po’ discutibile.

L’idea sulla fusione tra Iliad e Vodafone

La notizia è arrivata durante il mese di gennaio 2022, quando l’AD di Iliad ha fatto sapere dell’idea di una possibile partnership con altri rivali. L’idea era già in pentola da diverso tempo, dando accesso a qualcosa come il 36% del mercato delle TLC per un guadagno di ben 6 miliardi di euro (complessivi).

Tutto questo porterebbe un po di ordine nel caos dei vari operatori scendendo ad un totale di 3 contando Wind-Tre e Tim (senza contare i vari operatori virtuali come ho.Mobile, Kena e altri) a favore di una visione mirata ai ricavi e ai profitti più che alla guerra.

Ad oggi, il mercato italiano delle TLC (telecomunicazioni) è diviso in 2 categorie:

  • MNO: Possessori di rete
  • MVNO: Operatori virtuali

Unendo le due categorie troviamo una folta lista di operatori, come Vodafone, Iliad, WindTre, Tim., Fastweb, PosteMobile e CoopVoce. Non dimentichiamoci poi di ho. Mobile (di appartenenza Vodafone), Kena, 1Mobile e Tiscali.

Diciamoci la verità, questa fusione porterebbe benefici ad entrambe le parti. Da un lato porterebbe meno rivalità, più organizzazione dei piani, ottimizzazione dell’infrastruttura e una logica di fidelizzazione del cliente decisamente più omogenea (qualora Vodafone acquisisse la stessa “logica di correttezza” di Iliad) e dall’altro lato porterebbe una clientela più contenta e fiduciosa nei confronti della compagnia, senza interminabili passaggi di operatore una volta ogni 12 mesi.

Vantaggio e svantaggio degli operatori virtuali

Alla data attuale il territorio italiano è praticamente saturo di variegate compagnie telefoniche che però sfruttano le stesse reti, il che porta ad uno svantaggio in termini qualitativi di rete al cliente finale.

Il costo dei diversi operatori virtuali è molto vantaggioso, ma tutto questo viene svantaggiato poi
dalla qualità della copertura che viene quindi risentito dal servizio offerto. Questo è dovuto dal fatto che se più operatori sfruttano lo stesso satellite, la gestione del flusso dati diventa più difficile e problematica dovendo applicare delle regole di partizionamento della banda, basandosi sul contratto in essere tra operatore richiedente e operatore erogatore e successivamente tra operatore e cliente.

Insomma, questo è solo un’esempio che dimostra che l’unione tra Iliad e Vodafone garantirebbe un minimo di scrematura digitale per favorire un discorso di qualità anziché di quantità, soprattutto con l’ingresso del 5G, infrastruttura molto combattuta che però è molto ben vista da molti utenti poiché (ovviamente) offrirebbe un upgrade in termini di velocità in un mondo in cui la velocità è alla base delle attività di qualsiasi utente.

A cura di Giulio Montanaro.

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