Il viaggio di hitchBOT, il robot che fa l’autostop
Può un robot girare l’intero mondo da solo? Sì, se chiede un passaggio
Nel Canada, l’anno scorso, due ragazzi hanno dato il via a un esperimento sociale diverso dagli altri. Hanno costruito hitchBOT, il primo robot che fa l’autostop. Il funzionamento è semplice: hitchBOT non cammina e non si muove, ma con la mano indica di volere un passaggio. Ha un corpo cilindrico al quale sono attaccate due braccia e due gambe flessibili. E’ seduto su una poltroncina nera che gli da il sostegno mentre chiede l’autostop e che può essere appoggiata sul sedile mentre si trasporta il piccolo robot. Al posto della testa ha degli schermi che mostrano occhi e bocca, oltre che altre immagini ai lati e sul retro. Quando qualcuno si avvicina per aiutarlo nella sua impresa, hitchBOT inizia a parlare, illustrando la sua destinazione, chiedendo il permesso al conducente di scattare una foto e condividerla, insieme alla sua posizione, sui social network, e tenendo compagnia per tutto il viaggio. E’ un robot socievole, il cui scopo è scoprire come le persone interagiscono con la macchina (e se si fidano di un robot).
Il 27 luglio 2014, hitchBOT è partito dalla costa orientale del Canada e in soli 26 giorni ha raggiunto la costa occidentale. Ha percorso più di 10 mila chilometri, usufruendo di un passaggio da parte di 19 persone. Dopo il successo canadese, il robot è arrivato in Europa, più precisamente in Germania. Ha ‘imparato’ il tedesco, che usava per chiedere l’autostop, riuscendo a girare la nazione e tornare al punto di partenza in soli 10 giorni. Durante il viaggio è stato trasportato in bici e in autobus, assistendo anche a un matrimonio!
La tappa successiva è stata l’Olanda, in cui ha passato 3 settimane, seguita dagli Stati Uniti d’America.
Il viaggio negli USA è iniziato a Salem, nel Massachusetts, terminando dopo soli 15 giorni. Tuttavia la sua meta non l’ha raggiunta. Si è fermato a Philadelphia, distrutto da un atto vandalico. “A volte brutte cose accadono a robot buoni” scrive il team di hitchBOT il quale dichiara che, nonostante tutto, sono soddisfatti del risultato raggiunto, dato il loro successo nel raccogliere dati utili a rispondere al loro esperimento sociale.
Aggiungono inoltre, per la felicità dei fan, che l’esperimento non è ancora finito. Forse vedremo il piccolo robot ancora in giro per il mondo, magari aiutandolo noi stessi nella sua impresa.
Superando le difficoltà del momento, hitchBOT ci tiene a dire: “Il mio amore per gli esseri umani non svanirà mai”.