Kevin Durant, il miglior tiratore dalla lunetta dell’NBA, probabilmente non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse superare la sua percentuale di tiri liberi andati a segno, e soprattutto su un range di test di circa 150.000 tiri in più. È proprio quello che sembra, la tecnologia che avanza ed inizia ad affacciarsi anche al mondo dello sport. E con un’efficienza altissima seppur limitata, il tutto grazie a Toyota.
Si chiama CUE 3 il nuovo robot made in Japan, progettato e costruito da alcuni ingegneri della famosa casa automobilistica, con una precisione nei tiri liberi del 100% e una precisione del 62.5% nei tiri da 3 punti. Basti pensare che la maggior percentuale di tiri da 3 messi a segno in una stagione di NBA è circa di 10 punti percentuali in meno. L’idea di questo robot è nata dal manga Slam Dunk, che narra la storia di una squadra di basket di una scuola giapponese. Non è questo l’unico robot sportivo al mondo, in quanto prima di lui è nato Stickman, il robot a forma di bastoncino in grado di fare acrobazie.
Seppure ancora “impacciato”, poiché non può correre, saltare, dribblare un giocatore o schiacciare a canestro, rimane il miglior tiratore, sia dalla lunetta che dall’area dei tre punti. Il team di sviluppatori che gli ha dato vita, ha fatto i test con un numero di tiri liberi pari a 200.000, i quali sono andati tutti a segno. Nonostante Toyota riconosca i limiti di questo giocatore, e l’inferiorità, almeno per ora, rispetto ad un giocatore in carne ed ossa, si stanno iniziando a fare delle previsioni. Il team che lo ha progettato ha affermato che, molto probabilmente, entro circa 20 anni, questo robot potrà prendere tranquillamente il posto di un giocatore all’interno di una squadra.
Questo robot è frutto della collaborazione di 17 specialisti della casa automobilistica Toyota, che hanno lavorato al progetto nel loro tempo libero, sfruttando un sistema di Intelligenza Artificiale abbastanza complesso. Il robot calcola un’immagine tridimensionale della posizione in cui si trova il canestro, usando alcuni sensori presenti sul suo dorso e regola i motori all’interno del braccio e delle ginocchia per dare al tiro la giusta angolazione e la giusta potenza.
Il professore dell’Università di Stanford, Oussama Khatib, che dirige il laboratorio di robotica, ha affermato che Cue 3 fa uso di tecnologie complesse come l’utilizzo di sensori e il calcolo in tempo reale di quello che lui ha definito feedback visivo, ovvero la capacità di calcolare l’immagine esatta del canestro e di ciò che lo circonda. Per effettuare i tiri il robot deve avere un buon sistema di visione ed essere in grado di calcolare la traiettoria e tutto ciò che può derivare dall’uso potenza utilizzata per il tiro, oltre al dover calcolare il percorso effettuato dalla palla.