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Il governo statunitense ha chiesto ad Alphabet di vendere il suo browser Google Chrome

Il dipartimento di Giustizia degli USA chiede la separazione dei servizi Google per ripristinare la concorrenza nel mercato.

Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato una richiesta ufficiale al tribunale distrettuale della Columbia. Nello specifico, ha chiesto al giudice federale Amit Mehta di obbligare Alphabet – la società madre di Google – a vendere il suo browser Chrome.

La mossa fa parte di una causa antitrust storica contro Google. Nello specifico, il governo degli Stati Uniti accusa l’azienda di abusare della sua posizione dominante nel mercato della ricerca online.

Tutto ha inizio nel 2020, con la prima causa sotto l’amministrazione di Donald Trump. Questa causa è particolarmente significativa. Perché?

Essa ha un’importanza particolare in quanto rappresenta il primo procedimento legale di tipo antitrust nei confronti di una grande azienda tecnologica dal caso contro Microsoft nel 1998.

Le accuse nei confronti di Google

Le accuse mosse dal dipartimento di Giustizia non riguardano in particolare il fatto che Google possieda un monopolio significativo nel campo della ricerca online. Piuttosto di come abbia acquisito lo stesso. Nel mese di agosto, il giudice Amit Mehta ha emesso una sentenza che ha rivelato come Google stesse violando le leggi sulla concorrenza. In pratica, Mehta ha stabilito che l’azienda impediva alle altre imprese di mettere in luce le proprie tecnologie nel settore della ricerca online. Tutto ciò ha portato ad una serie di cambiamenti significativi nell’industria tecnologica.

Secondo le autorità statunitensi, Google avrebbe infranto le leggi sulla concorrenza per ottenere la sua posizione dominante. Successivamente, una volta raggiunto l’obiettivo avrebbe continuato a mantenerla con metodi illegali. Per l’appunto, la legge statunitense non dice che di per sé è illegale possedere un monopolio. Tuttavia, si segnala un comportamento scorretto nella creazione e nel mantenimento di tale monopolio raggiunto.

Simbolo Android (Pixabay FOTO) – www.systemscue.it

La richiesta del dipartimento di Giustizia

Il dipartimento di Giustizia, quando ha presentato la richiesta, ha sottolineato che esiste un unico modo per ripristinare una concorrenza giusta nel settore. Quale sarebbe? Obbligare Google a separare Google Chrome da altri servizi, come il sistema operativo Android. La separazione tra ricerca e Android rappresenterebbe una soluzione per favorire nuovi ingressi concorrenziali nel mercato e per ridurre anche la potenza palese dei servizi di Google. In aggiunta, il dipartimento ha anche chiesto al giudice di ordinare a Google di effettuare una scelta: vendere il suo sistema operativo Android o cessare di rendere obbligatorio Chrome sui dispositivi che utilizzano tale sistema operativo.

Se l’azienda non adempisse a queste richieste, il dipartimento di Giustizia richiederà la vendita di Android e Chrome in futuro. Questa causa rappresenta un punto di riferimento significativo perché potrebbe cambiare in maniera piuttosto rilevante il futuro di Google e, di conseguenza, dei suoi prodotti. In particolare, la causa contro Microsoft del 1998 aveva avuto un impatto simile. Infatti, aveva portato ad una serie di regolamenti che hanno ridefinito le carte in tavola a livello concorrenziale. Proprio come allora, questa causa contro Google potrebbe avere conseguenze significative per l’intero settore tecnologico. Tutto ciò potrebbe portare ad una svolta nelle politiche antitrust.

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Martina Serpe