Il DARPA Robotics Challenge
Si è tenuta quest’anno una competizione tra i robot di tutto il mondo per trovare la macchina automatizzata più efficiente in caso di emergenza
Qualche anno fa, l’azienda statunitense DARPA ha proposto una sfida agli istituti di tecnologia di tutto il mondo: creare un robot in grado di operare senza bisogno dell’uomo in caso di necessità, come catastrofi naturali o disastri nucleari. I 25 team hanno sfruttato le migliori tecnologie unite a delle approfondite ricerche per preparare le macchine alla gara, svoltasi il 5 e 6 giugno di quest’anno.
Sono 8 i compiti che ogni robot doveva portare a termine. Oltre alla capacità di camminare e interagire con il mondo esterno, gli automi hanno dovuto guidare, attraversare percorsi accidentati, chiudere una valvola e altro. La classifica è stata determinata dal numero di lavori compiuti e dal tempo impiegato. Il vincitore è stato il team KAIST, una squadra della Corea del Sud che, con il robot DRC-Hubo (nell’immagine mentre sale le scale), è riuscita a portare a termine tutte le operazioni con il tempo di 44:28, aggiudicandosi il primo premio di 2 milioni di dollari. Al secondo e al terzo posto, entrambi dagli USA, rispettivamente il team IHMC Robotics con 1 milione di dollari in premio e il team Tartan Rescue che si è aggiudicato 500 mila dollari.
Solo le tre squadre sul podio sono riuscite a completare tutti gli esercizi, ma i risultati sono positivi: il continuo sviluppo di robot ci permette di pensare che in futuro potremmo essere protetti o salvati da queste macchine, comandate o meno da umani.
L’Italia in gara
Source: theroboticschallenge.orgDue tra i centri di ricerca tecnologica migliori d’Italia, l’Istituto Italiano di Tecnologia e il centro E. Piaggio dell’università di Pisa, hanno partecipato al DARPA Robotics Challenge costruendo Walk-Man. Il robot umanoide, alto 185 cm e dal peso di 120 kg, si è classificato 17° completando solo 2 operazioni con il tempo di 36:35, a causa di un problema di affidabilità delle batterie che ha causato la caduta dell’automa. Il risultato è comunque ottimo, tenendo conto che i centri italiani sono stati invitati alla competizione perché considerati tra i migliori al mondo, dal punto di vista dell’automazione, e lo hanno dimostrato progettando e costruendo Walk-Man da zero in soli dieci mesi.
In 27 persone, tra ricercatori, tecnici e studenti di dottorato guidati da un ingegnere robotico, hanno partecipato alla realizzazione del robot. L’intelligenza di Walk-Man gli consente di agire come un umano, in particolare esso possiede due computer con processore INTEL i7 quadcore come ‘cervello’ che controllano la visione (che avviene attraverso telecamere e un laser tridimensionale), la percezione (tramite diverse schede di controllo, sensori e accelerometri) e il movimento (con 33 motori che uniscono i vari giunti).