Il 2025 segna la fine di un’epoca: Sony dice addio ai Blu-ray e ai supporti fisici

Illustrazione di un disco Blu-ray (Depositphotos)

Illustrazione di un disco Blu-ray (Depositphotos FOTO) - www.systemscue.it

La notizia è arrivata, il 2025 segna la fine di un’epoca. Sony dice addio al Blu-ray. vediamo come evolverà la situazione.

Ci siamo: è ufficialmente la fine di un’epoca. Sony ha annunciato che da febbraio 2025 terminerà la produzione di Blu-ray e altri supporti fisici registrabili. Non è una notizia completamente inaspettata, considerando il mondo sempre più digitale in cui viviamo. Ma sapere che un pezzo di storia tecnologica sta per andare in pensione, beh, fa un certo effetto.

Come si legge nel comunicato ufficiale pubblicato da Sony, saranno coinvolti anche altri supporti ormai storici come i MiniDisc e le cassette MiniDV. La decisione è definitiva: non sono previsti successori per queste tecnologie. Certo, nel messaggio l’azienda ringrazia calorosamente i clienti che hanno supportato questi prodotti nel corso degli anni, ma non spiega chiaramente il motivo di questo addio.

D’altra parte, è abbastanza evidente che le vendite siano crollate a tal punto da rendere il tutto insostenibile. L’ascesa dei servizi di streaming e del cloud storage ha cambiato le abitudini di consumo di contenuti, lasciando indietro i supporti fisici. Tuttavia, ci sono ancora collezionisti appassionati che continuano a preferire il fascino del formato tangibile.

In realtà, già nel 2024 Sony aveva interrotto la produzione di dischi ottici Blu-ray destinati al mercato consumer. Questo nuovo annuncio completa un percorso di dismissione, seguendo quanto fatto da altre aziende come LG, che di recente ha abbandonato la produzione di lettori Blu-ray.

Il declino del Blu-ray

Il Blu-ray, lanciato come successore del DVD, ha rappresentato un grande passo avanti nella tecnologia dei supporti ottici. Grazie al laser blu, più preciso rispetto al laser rosso dei DVD, permetteva di memorizzare una quantità incredibile di dati. Parliamo di fino a 200 GB su un solo disco, contro i 4,7 GB di un DVD standard. Questa capacità ha reso possibile la diffusione di contenuti in alta definizione, regalando ai consumatori un’esperienza visiva senza precedenti. Ma nonostante i suoi vantaggi, il Blu-ray ha avuto una vita più breve di quanto ci si aspettasse.

Le prime unità arrivarono sul mercato a prezzi altissimi e con limitazioni tecniche che hanno rallentato la sua diffusione iniziale. Poi, con l’arrivo dello streaming e dei servizi on-demand, la necessità di possedere un supporto fisico è diventata sempre meno rilevante. Oggi basta una connessione internet per accedere a una libreria infinita di film e serie TV, eliminando l’ingombro dei dischi e dei lettori. Eppure, non si può negare il fascino che questi supporti hanno avuto per un’intera generazione.

Illustrazione di un lettore Blu-ray (Depositphotos)
Illustrazione di un lettore Blu-ray (Depositphotos FOTO) – www.systemscue.it

L’eredità dei supporti fisici

La fine della produzione dei Blu-ray e di altri supporti registrabili segna un cambiamento epocale, ma lascia anche spazio a una riflessione. Questi formati non erano solo strumenti per memorizzare dati: erano oggetti che portavano con sé un valore emotivo e culturale. Pensate ai MiniDisc o alle cassette MiniDV, veri simboli di un’epoca che ora sembrano lontanissimi. Ogni supporto aveva una storia, una funzione, un’identità.

In un mondo sempre più dominato dal digitale, è facile dimenticare quanto fosse speciale poter toccare con mano un disco o una cassetta. Certo, il cloud è comodo, ma manca quel senso di possesso fisico che rendeva tutto più “reale”. I collezionisti probabilmente continueranno a custodire questi oggetti come reliquie, e chissà, forse un giorno torneranno di moda, come è successo con i vinili. Intanto, è chiaro che il futuro guarda avanti. Le tecnologie evolvono, e con esse cambiano anche le nostre abitudini.