Idrogeno per motori auto: nessuno sa quanto costa fare un pieno | Ci farà dimenticare le colonnine
L’idrogeno offre una promessa concreta per il futuro della mobilità sostenibile e potrebbe surclassare l’elettrico.
Il modello di elettrificazione che ha dominato negli ultimi anni sembra affrontare alcune sfide. Mentre molti consumatori guardano con ottimismo alle auto elettriche, i dati di vendita in Europa non mostrano la crescita attesa. In effetti, in alcuni mercati, si osserva un leggero calo nell’adozione di questi veicoli, il che solleva nuove domande sulla loro fattibilità a lungo termine. I produttori, consapevoli di questa situazione, hanno iniziato a esplorare alternative.
Nel vasto panorama della mobilità sostenibile, le soluzioni ibride e a batteria non sono più le uniche protagoniste. Negli ultimi anni si è acceso un nuovo interesse verso il potenziale dell’idrogeno come fonte di energia per i veicoli. Questo gas, conosciuto da tempo per le sue proprietà, è oggi al centro di una vera e propria rivoluzione tecnologica che potrebbe ridefinire il futuro della mobilità. Tuttavia, la strada verso una diffusione su larga scala è ancora lunga e complessa.
Mentre l’elettrificazione tradizionale incontra ostacoli, tra cui costi elevati e infrastrutture non sempre adeguate, l’idrogeno si sta affermando come un’opzione da non sottovalutare. Molti esperti del settore affermano che questa tecnologia, sebbene meno diffusa, potrebbe offrire vantaggi significativi in termini di autonomia e tempi di rifornimento, superando alcuni dei limiti attuali dei veicoli elettrici a batteria. Ciò ha spinto alcuni produttori a investire in ricerca e sviluppo, cercando di colmare le lacune esistenti.
Nonostante l’idrogeno sia considerato una tecnologia emergente, la sua diffusione è ancora limitata. Tra i principali problemi da affrontare ci sono la produzione e la distribuzione di questo gas, che richiedono infrastrutture particolarmente costose e complesse. Inoltre, le preoccupazioni legate alla sicurezza e alla stabilità dell’idrogeno ne rallentano l’adozione su larga scala, mantenendo il settore in una fase sperimentale.
Le due tecnologie dell’idrogeno
Nel contesto di questo rinnovato interesse per l’idrogeno, le case automobilistiche stanno sviluppando due diverse tecnologie con potenzialità distinte. La prima prevede l’uso delle cosiddette celle a combustibile, dove l’idrogeno viene trasformato in elettricità attraverso una reazione chimica, permettendo così di alimentare i motori elettrici senza la necessità di pesanti batterie. Questo approccio è considerato particolarmente vantaggioso per la sua leggerezza e per i brevi tempi di ricarica rispetto alle batterie tradizionali.
La seconda tecnologia, invece, lavora su motori a combustione interna alimentati direttamente a idrogeno, che mantengono un funzionamento simile ai classici motori a benzina o diesel, ma con emissioni ridotte o nulle. Questo tipo di propulsione permette ai produttori di adattare tecnologie esistenti, riducendo i costi di ricerca e sviluppo e accelerando la produzione.
Il futuro dell’idrogeno nei veicoli
Sebbene ancora in fase iniziale, l’idrogeno offre una promessa concreta per il futuro della mobilità sostenibile, grazie alle sue caratteristiche di sostenibilità e versatilità. In Spagna, per esempio, sono già disponibili sul mercato modelli come la Hyundai Nexo e la Toyota Mirai, tra i pochi veicoli a idrogeno venduti nel paese, rappresentando una svolta importante per l’industria automobilistica.
Tuttavia, i costi di produzione elevati, la scarsa rete di distributori e i problemi di stoccaggio dell’idrogeno – che richiede serbatoi ad alta pressione e una distribuzione sicura – rappresentano sfide significative. Questi aspetti, insieme alla necessità di infrastrutture dedicate come le “hidrogeneras”, rendono l’espansione di questa tecnologia ancora complessa, ma non impossibile.