Google ti ascolta dal cellulare, sempre: non è una pratica illegale | Gli hai dato tu il consenso

google nel telefono

Google (Pixabay foto) - www.systemcue.it

Il tuo cellulare ti ascolta sempre, e Google non sta violando nessuna legge: sei stato tu a dare il consenso senza saperlo.

Proteggere la nostra privacy è diventata una vera sfida oggi, con tutti gli smartphone e dispositivi connessi che ci circondano. Senza rendercene conto, lasciamo tracce digitali ovunque: dalle app che apriamo alle ricerche che facciamo su Internet, ogni cosa contribuisce a costruire un “profilo digitale” di noi stessi.

Una cosa che ormai quasi tutti hanno sperimentato è la pubblicità mirata. Basta cercare o anche solo parlare di un prodotto, e boom! dopo poco ci ritroviamo gli annunci proprio di quell’articolo sul telefono. Questo sistema si chiama marketing mirato: in pratica, raccoglie informazioni su di noi per inviarci pubblicità personalizzata.

Ma come fanno esattamente le aziende a ottenere tutte queste informazioni? La risposta è in quei piccoli permessi che spesso concediamo senza pensarci troppo, magari mentre scarichiamo una nuova app o attiviamo un servizio. Ogni volta che consentiamo l’accesso al microfono, alla posizione o alla fotocamera, lasciamo entrare nel nostro mondo digitale delle app che possono monitorare molte delle nostre attività. E di solito accettiamo questi permessi senza fermarci un attimo a leggere cosa stiamo davvero autorizzando.

La buona notizia? Con un po’ di attenzione e qualche accorgimento, possiamo fare molto per tutelare la nostra privacy. Sia gli smartphone che gli account online offrono parecchie opzioni per limitare la raccolta di dati e controllare quali informazioni vogliamo condividere. Basta dare un’occhiata alle impostazioni e assicurarsi che ogni app abbia solo gli accessi necessari. Con qualche semplice modifica, si può vivere il digitale in modo più tranquillo e sicuro.

Gestire i permessi per proteggere la privacy

Il primo passo per tutelare la privacy online è imparare a gestire i permessi delle app. Su un dispositivo Android, ad esempio, si può andare nelle impostazioni e controllare ogni singola applicazione. Disattivare l’accesso al microfono, alla fotocamera o alla posizione per le app che non lo richiedono davvero è un’ottima abitudine per mantenere sotto controllo i dati personali.

Anche le impostazioni del proprio account Google meritano attenzione. Da qui si può scegliere quali attività salvare e quali no, come bloccare la registrazione delle ricerche o disabilitare la cronologia dell’audio. Ridurre la registrazione delle nostre attività significa limitare la raccolta di dati, e quindi anche la pubblicità personalizzata che deriva da queste informazioni.

Privacy
Privacy (Depositphotos foto) – www.systemcue.it

Come disattivare l’ascolto automatico del microfono

Se vuoi bloccare l’accesso automatico al microfono, basta fare qualche semplice passaggio. Apri l’app di Google, vai sul tuo profilo e seleziona “Account Google”. Da lì, entra nella sezione “Dati e privacy” e disattiva l’opzione che consente la registrazione audio nelle cronologie. Con pochi clic, puoi ridurre la raccolta di informazioni sensibili e tenere le tue conversazioni più private.

Un ulteriore accorgimento è quello di rivedere anche i permessi delle altre app che potrebbero accedere al microfono. Alcune richiedono l’accesso solo al primo avvio, ma questo non vuol dire che non possano riattivarlo in background. Disattivare i permessi non essenziali per tutte le app riduce il rischio che qualcuno possa ascoltare, permettendoti di usare il tuo smartphone in modo più sicuro e consapevole.