Senza categoria

Google presenta i nuovi Pixel 6 e 6 Pro con il nuovo chip Google Tensor

Google ha finalmente presentato i suoi nuovi smartphone Pixel: il Pixel 6 e il Pixel 6 Pro. La maggior parte delle caratteristiche e dell’estetica di questi dispositivi si era già vista nei tanti leaks e spot mostrati nei mesi scorsi ma adesso il quadro è finalmente completo e i dispositivi sono ufficialmente in commercio.

I due nuovi smartphone di casa Google intendono posizionarsi nella fascia alta del mercato, e in particolare il 6 Pro si presenta come un prodotto premium. Entrambi gli smartphone arriveranno in Italia nella prima parte del 2022. I prezzi saranno di 649 euro per il Pixel 6 e di 899 euro e 999 euro per il Pixel 6 Pro, che arriverà nei tagli da 128GB e 256 GB.

Google Pixel 6

Il primo smartphone presentato da Google è il Pixel 6. Questo dispositivo, il più economico dei due presentati oggi, presenta un design rinnovato. Uno schermo da 6.4 pollici con un foro per la sola fotocamera e un refresh-rate di 90 Hz. Il retro è invece colorato con tonalità pastello (in 3 diversi abbinamenti cromatici) ed è attraversato nella parte alta da una striscia nera (la cosiddetta “camera-bar”) che ospita le due fotocamere posteriori (wide ed ultrawide) da 50 e 12 megapixel.

Le colorazioni del Pixel 6

Googke Pixel 6 Pro

Durante la conferenza è stato definito come “il primo flagship phone” di casa Google e a giudicare dal prezzo non stentiamo a crederci. Il Google Pixel 6 Pro presenta un display da 6.7 pollici dotato di refresh-rate fino a 120Hz e un comparto fotografico composto da tre camere posteriori e una camera frontale grandangolare in grado di girare video in 4K.

Due delle tre camere posteriori sono uguali a quelle di Pixel 6, a queste si è aggiunta una terza camera da 48 megapixel che permette zoom ottici fino a 4x.

Colorazioni Google Pixel 6 Pro

Il design è simile a quello del fratello minore, ma i colori scelti sono differenti. Sotto la scocca abbiamo una Ram da 12 Gb e presenta “la più grande batteria mai avuta su un Pixel”.

Il nuovo chip Google Tensor

Tutt’e due i dispositivi montano il nuovissimo chip Google Tensor, un processore SoC realizzato direttamente in casa Google (sul solco di quanto Apple fa da anni con i suoi Smartphone e ha iniziato a fare anche per i suoi Pc).

I nuovi SoC permetteranno a Google di garantire sui propri smartphone un’ottimizzazione delle prestazioni, garantendo la fluidità di software e sistema operativo che aveva impressionato sui vecchi Pixel (nonostante hardware non sempre top di gamma).

Chip Google Tensor

Molte delle applicazioni in cui Google Tensor dà il meglio di sè, riguardano il comparto fotografico. Grazie a questo chip, i nuovi Pixel 6 sono in grado di registrare e correggere video in 4K a 60 fps. Inoltre grazie all’intelligenza artificiale, la nuova app Google Camera sarà dotata della Magic Eraser. Questo strumento permette di modificare i propri scatti eliminando con un singolo tocco gli elementi che non ci interessano (persone sullo sfondo o oggetti che stonano col contesto della foto).

Un altro strumento interessante è il Face Unblur. Grazie all’AI e alle multicamere, i nuovi Pixel sono in grado di eliminare l’ “effetto mosso” da una foto scattando simultaneamente due immagini e sovrapponendole in tempo reale.

In direzione opposta è stata pensata invece la Motion Mode. Grazie a questa feature è possibile aggiungere una sensazione di movimento alle foto senza la necessità di lunghi tempi di esposizione ma semplicemente sfruttando l’Intelligenza Artificiale.

Infine, nella direzione dell’inclusività e della valorizzazione delle diversità è stata pensata l’opzione Real Tone. Grazie a questo strumento, sfruttando le incredibili capacità di Google Tensor, le fotocamere di Google sono in grado di riconoscere e riprodurre in maniera estremamente fedele tutte le tonalità di pelle, anche in condizioni di luminosità non ottimali.

Non solo fotografia. Le potenzialità di Google Tensor si esprimono anche nelle funzioni di riconoscimento vocale. Sfruttando la tecnologia di machine learning di Google, i nuovi Pixel sono in grado di riconoscere dialetti ed accenti. Inoltre, è stata potenziata la funzione di scrittura a voce, che ora è in grado di scegliere la punteggiatura in base all’intonazione della voce, oltre a riconoscere e trascrivere i nomi che pronunciamo scegliendo tra quelli nella nostra rubrica.

Anche i sistemi di traduzione di Google Translate sono stati migliorati sfruttando il nuovo chip. La funzione Live Translate permette ad esempio di vedere tradotto in tempo reale un messaggio dettato allo smartphone nella propria lingua. Questa funzione sarà disponibile anche in molte app di messaggistica come Whatsapp.

Published by
Gianluca Pellecchia