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Google bloccherà le app di terze parti per registrare le chiamate

Google punta sulla privacy e bloccherà le app di terze parti per registrare le chiamate. A dirlo è un utente di Reddit, a quanto pare molto vicino all’azienda, che ha anticipato le nuove policy dell’azienda per le applicazioni sul Play Store. Google aveva già bloccato la registrazione di chiamate su Android, ma molte app riescono ancora a registrarle sfruttando l’API di Accessibilità (Accessibility Service). Dal prossimo 11 maggio, questa la data annunciata, le applicazioni di terze parti non potranno più aggirare la protezione.

Google, oltre a questo, sta introducendo numerose norme e linee guida volte a proteggere maggiormente l’utente e la sua privacy, soprattutto per tutte quelle applicazioni considerate “famigliari”, ovvero a uso di diverse fasce d’età. Gli sviluppatori di app, nei prossimi mesi, dovranno sottostare alle nuove regole del Play Store, pena il blocco della pubblicazione sul negozio.

Google blocca la registrazione di chiamate

Cambio di policy sul Play Store: le applicazioni di terze parti non potranno più registrare chiamate. Google sta introducendo delle nuove norme per preservare la privacy degli utenti; tra queste c’è il blocco dell’API di Accessibilità per la modifica di impostazioni senza l’autorizzazione dell’utente.

In un post sul suo blog l’azienda ha specificato che non sarà più possibile usare l’API per:

  • modificare le impostazioni utente senza autorizzazione;
  • aggirare i controlli per la privacy;
  • modificare l’interfaccia utente e violare le norme di Google Play.

Inoltre, aggiunge Google, l’API di Accessibilità non può essere richiesta per registrare audio delle chiamate. L’utilizzo dell’API, prosegue, dovrà essere documentato nella scheda dell’applicazione e, nel caso il suo uso non sia chiaro o non rispetti le linee guida dello store, l’applicazione non verrà pubblicata. Mentre le app proprietarie avvertono entrambe le parti che la conversazione verrà registrata, quelle di terze parti non sempre lo fanno.

Google non ha parlato esplicitamente di blocco per chi usa l’API Accessibility, ma le ultime affermazioni e il leak dell’utente di Reddit farebbero pensare proprio a questa eventualità. Le applicazioni integrate nel sistema avranno comunque accesso a questa funzionalità: a “soffrire” del blocco saranno solo le app di terze parti. Se siete soliti registrare le telefonate (ad esempio per questioni di lavoro), dovrete verificare di avere un’applicazione predefinita sul vostro smartphone; in caso contrario, non potrete più utilizzare la funzionalità.

Google e la protezione utente: le altre norme in arrivo

Nel nuovo programma per gli sviluppatori del Play Store non c’è solo il blocco delle chiamate: nei prossimi mesi Google metterà in atto diverse norme volte a proteggere l’utente. In particolare, l’azienda mira a rafforzare le regole per le applicazioni destinate a tutta la famiglia.

Gli SDK per gli annunci dovranno sottostare a requisiti di certificazione più stringenti, soprattutto se usati in applicazioni rivolte a bambini e ragazzi. Ogni app deve implementare un metodo per poter classificare gli annunci in base alle fasce d’età e documentarlo per l’approvazione di Google.

Blocchi anche per applicazioni di giochi, concorsi e tornei che prevedono vincite in denaro. I requisiti di idoneità per questa tipologia di app sono ancora più stringenti: sarà proibito pubblicare applicazione che permettono agli utenti di usare denaro per vincere premi con valore monetario reale. Le applicazioni non potranno accettare puntate in denaro e offrire in cambio vincite monetarie.

Anche le app di notizie dovranno fare molta attenzione ai contenuti pubblicati: per combattere le fake news e la disinformazione, Google applicherà nuove norme anche per app di notizie e riviste. Ogni applicazione dovrà fornire informazioni valide su fonti e autori, oltre ad avere una sezione relativa ai contatti, di facile accesso e consultazione. Le app non possono contenere errori ortografici o grammaticali, non possono includere contenuti statici e avere come finalità le entrate pubblicitarie.

Published by
Marina Londei