Google bloccherà su Chrome le pubblicità che richiedono molte risorse
Oggigiorno navigare attraverso i siti web ci porta alla visualizzazione di molti annunci pubblicitari, spesso invasivi. Google ha così deciso di intraprendere delle misure contro ciò, a partire dalla versione 71 del suo browser, Google Chrome.
Tra i cambiamenti che verranno introdotti troviamo l'”Heavy Ad Intervention”, una funzionalità che impedirà in modo automatico il caricamento di annunci che incidino molto sull’utilizzo delle risorse hardware del PC client.
Ridurre l’impatto sull’utilizzo di banda e CPU
In particolare, Google si sta concentrando sul bloccare gli ads che rientrano nello 0,1% di utilizzo della banda, 0,1% dell’utilizzo della CPU e 0,1% del tempo complessivo della CPU. Essi corrispondono a 4MB di traffico e 60 secondi di CPU.
Secondo gli ingegneri della stessa Big G, questi dati potrebbero essere modificati in futuro quando si avranno più dati.
L’annuncio verrà cosi completamente bloccato e non visibile. Al suo posto troveremo dei messaggi informativi come “Annuncio rimosso” e “Questo annuncio utilizza troppe risorse per il tuo dispositivo“.
Una blacklist di annunci pubblicitari secondo Google
Questa tipologia di annunci sopra descritta, insieme a quelli che promovuono malware, presentano aree nascoste, simulano puntatori del mouse, avvisi e messaggi falsi, e tutti gli altri che portano a pishing, fanno o faranno parte di una blacklist.
Questi, verranno filtrati in modo automatico dalle future versioni del browser Google. Verranno seguiti gli standard Better Ads e l’azienda ha avvisato che tutti gli utenti di Google Adsense verranno informati se i loro banner pubblicitari rispettano queste caratteristiche di “buon annuncio pubblicitario” o meno.
Si va oltre il miglioramento della sicurezza dell’utente
Oltre al miglioramento dell’esperienza giornaliera di navigazione sul web da parte dell’utente, l’azienda californiana ha annunciato che sta lavorando, da inizio anno ormai, al blocco automatico di download generati da iframe, il metodo più comune utilizzato per diffondere malware.
Google ha definito ciò “una vittoria per la sicurezza” ma ci vorrà ancora un po’ per vederla implementata in modo definitivo. Per chi vuole però, è già disponibile all’attivazione su browser Chromium.