Che gli iPhone venissero smontati da robot ne avevamo già parlato, ma la novità è che ora gli smartphone vengono anche costruiti dalle macchine.
Siamo in Taiwan, dove l’azienda Foxconn, una delle più grandi produttrici di componenti elettroniche, utilizzate sugli iPhone e da altre aziende quali Microsoft e Samsung, ha ridotto il numero di operai nelle fabbriche da 110mila a 50mila, sostituendoli con robot.
Nel 2015 decine di compagnie taiwanesi hanno investito circa 600 milioni di dollari in intelligenza artificiale e robotica. Dopo questa mossa della Foxconn ci sarà dunque da aspettarsi che altre aziende facciano lo stesso.
Molti dipendenti hanno perso il lavoro e migliaia di persone che speravano di trovare un’occupazione hanno perso le speranze. Inutile combattere contro i robot: costano meno, sono più efficienti nei lavori ripetitivi e sono instancabili,
Tuttavia qualcosa di positivo c’è. La Foxconn è stata spesso al centro dell’attenzione per le condizioni lavorative disumane a cui erano costretti i dipendenti, alcuni dei quali sono stati costretti al suicidio. In questo caso addossare le maggiori fatiche ai robot aiuterà coloro che continueranno a lavorare a fianco delle macchine, anche se certamente non potrà aiutare chi è rimasto senza stipendio.
Il punto di vista della Foxconn è tutt’altro che negativo e spiega:
Utilizziamo le risorse ingegneristiche offerte dalla robotica e altre tecnologie per sostituire gli operai nei compiti ripetitivi e, tramite addestramento, dare ai nostri impiegati di l’opportunità di focalizzarsi su attività di maggiore valore quale la ricerca e lo sviluppo, il controllo dei processi e della qualità.
Per altre considerazioni riguardanti i robot al posto di personale umano, vi consigliamo di leggere qui.