[Arte e IA, episodio 9]
Hai già letto gli altri episodi? Scopri cos'è una GAN!
Come abbiamo visto negli scorsi episodi, l’invenzione delle GAN è stata di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Ma non solo! Anche nel mondo dell’arte ha portato una ventata di aria fresca: pochi anni fa è nato quella corrente artistica che prende il nome di GAN Art, di cui Mario Klingemann è il pioniere.
Klingemann è un artista tedesco appassionato di programmazione, attualmente impiegato presso il Google Cultural Institute di Parigi. Ciò che ha portato Klingemann ad avvicinarsi alle GAN, come spiega lui stesso, è la loro capacità di generare sorpresa e serendipità: puoi addestrare la macchina a eseguire qualcosa di specifico, ma essa sembra comunque avere una propria volontà che la porta a non seguire ogni istruzione alla lettera.
Le analogie della GAN Art con altre arti visive
L’artista vede somiglianze tra la GAN Art e la “vera” pittura. Il processo che porta la rete generatrice a creare un’immagine che sia credibile per la rete discriminatrice (vi rimando alla lettura dello scorso episodio per comprenderlo meglio) è equiparabile a quello di un pittore che comincia un dipinto, lo lascia incompiuto, per poi raccoglierlo qualche settimana dopo e ridipingerlo, lasciando però intatti quegli elementi che considerava buoni.
Klingemann coglie analogie anche tra GAN Art e fotografia, infatti dice che nello stesso modo in cui un fotografo esce fuori casa e incornicia ciò che ritiene migliore, così l’artista che lavora con le GAN “entra” in queste reti neurali, che sono come mondi multidimensionali, e chiede alla macchina: “dimmi come appare l’immagine a questa precisa coordinata”.
Klingemann ha diviso il proprio lavoro in serie di opere. La serie “Pose-to-Picture” del 2017 è sicuramente tra le più affascinanti. Per completarla, l’artista, ha sviluppato il proprio modello di rete neurale GAN addestrandolo con un set di dati costituito da figure stilizzate di posture umane e foto pornografiche (così che la macchina potesse comprendere meglio le pose umane analizzando i corpi umani nella loro nudità).
Come si può notare dai suoi lavori, la forza di Klingemann sta nel potenziare e trasformare radicalmente le immagini esistenti, creando qualcosa a metà tra realismo ed astrattismo. L’utilizzo, da parte di Klingemann, di una GAN poco addestrata, gli ha permesso proprio questo: la generazione di figure vagamente umane, lontanissime dal realismo, ma di certo non astratte.
Memories of Passersby I, l’opera in continuo movimento venduta per 40 000 sterline
Nel 2018 il suo lavoro Memories of Passersby I è stata una delle prime opere di intelligenza artificiale mai venduta da una casa d’aste (ceduta da Sotheby’s per 40.000 sterline il 6 marzo 2018). Potete osservarla nel video qua sotto.
Memories of Passersby I non è una scultura o un dipinto. È un computer che, utilizzando una GAN, genera in tempo reale ritratti di persone totalmente inventate e li mostra su due schermi 4K a esso collegati. Il sistema informatico è nascosto all’interno di un mobile dall’aspetto antico che sembra una radio d’epoca.
La GAN utilizzata da quest’opera è stata addestrata con quadri rappresentanti poeti tratti dalla storia dell’arte europea. Le immagini visualizzate sugli schermi (a sinistra soggetti maschili, a destra femminili) sono generate in tempo reale, quindi sono prodotte, non riprodotte.
Klingemann ha specificato che non sono le immagini prodotte dal software le opere d’arte, bensì il codice informatico che le genera.
La GAN Art visiva di Klingemann, nel 2020, sembra stia esplorando il territorio musicale. L’artista ha infatti collaborato con i grandissimi Massive Attack (ricordate quel capolavoro di album che era Mezzanine?) per realizzare diversi video del loro ultimo EP intitolato Eutopia.