Fatturare oltre 100.000€ all’anno investendone solo 10: il segreto dei cinesi in Europa per andare in giro in Porsche
Il trucco dietro i guadagni incredibili di alcuni imprenditori in Europa: le loro storie lasciano davvero a bocca aperta.
Quando pensiamo a chi fa successo nel mondo del business, ci viene subito in mente qualcuno che ha investito un sacco di soldi, magari con lauree prestigiose e strategie complicatissime. E invece no. A volte bastano pochi soldi, idee chiare e tanta voglia di fare per raggiungere risultati che nessuno si aspetterebbe.
In Europa, ci sono comunità che hanno trovato il modo di guadagnare bene partendo davvero da poco. Spesso tendiamo a pensare che certi settori non abbiano futuro o che non possano portare chissà quali profitti. Eppure ci sono storie che dimostrano esattamente il contrario. Gente che con piccole attività riesce a fatturare cifre da capogiro, superando anche i 100.000 euro all’anno.
E no, non succede solo nelle grandi città, anzi, a volte nei paesini dove c’è meno concorrenza si guadagna pure di più. Un altro fattore interessante è come queste persone riescano ad adattarsi al nuovo ambiente. Immagina di arrivare in un paese dove non parli la lingua e non conosci nessuno. La cosa più facile? Aprire un’attività dove non serve chiacchierare troppo.
Ma quindi, come fanno a fare tutti questi soldi partendo con investimenti così bassi? La risposta non è semplice e ci sono diversi elementi da considerare, tra cui tradizione, ingegno e tanta determinazione.
Da piccolo investimento a grande guadagno: ecco come funziona
Sul canale YouTube ‘Un chino y medio’, gli influencer chickenpapi e Jiajun Yin hanno raccontato proprio questo tipo di esperienze. Nel loro primo video, hanno parlato di come loro e le loro famiglie sono passati dai primi lavoretti in Spagna al successo sui social, svelando anche qualche curiosità sulla comunità cinese nel paese. Secondo Jiajun Yin, quando i cinesi arrivano in Europa, la prima cosa che fanno è buttarsi su attività come bazaar, bar o ristoranti. “Sono i settori più sicuri,” dice lui, che ha lavorato per anni nel bazar del padre. Il motivo? La lingua. “In un bazar non serve parlare tanto, basta dire ‘in fondo a destra’,” scherza Yin.
In pratica, è un tipo di attività dove anche chi non conosce bene la lingua può cavarsela. La cosa davvero sorprendente è che con un bazar si può arrivare a fatturare più di 100.000 euro all’anno, investendo solo 10.000 euro per partire. Yin spiega che, se non c’è troppa concorrenza, i prezzi dei prodotti possono essere raddoppiati, aumentando i profitti. Ovviamente ci sono anche spese da considerare, come l’affitto e i furti. Sì, perché a volte capita che la gente rubi, e quello è tutto denaro perso. Ma c’è di più.
Dietro i guadagni
Nonostante le cifre sembrino altissime, Yin ci tiene a precisare che non è tutto rose e fiori. Gestire un bazar richiede impegno costante e una buona organizzazione. “Non è così facile come sembra,” dice. “Ci sono un sacco di soldi bloccati in merce che magari non vendi subito,” spiega. E rispetto ai bar, che hanno più liquidità immediata, i bazar rischiano di restare senza soldi in cassa.
Anche i bar e i ristoranti, però, possono essere molto redditizi. Soprattutto grazie alle macchinette da gioco, che portano guadagni extra grazie a contratti di esclusiva. E mentre il padre di Yin preferisce risparmiare piuttosto che comprare una macchina costosa, non è raro vedere imprenditori cinesi girare in Mercedes da 80.000 euro o addirittura in Porsche, tutto grazie ai profitti delle loro attività.