Facebook: la persona giusta da assumere è la più curiosa
Janelle Gale, vicepresidente delle risorse umane di Facebook, ha affermato di preferire e assumere una persona curiosa con tanta voglia di imparare piuttosto che una intelligente. Per entrare nel team di Facebook non è importante essere la persona più intelligente della selezione ma quella più intraprendente e appassionata.
Se vi state chiedendo quali sono le qualità e le caratteristiche ricercate dal team del risorse umane di Facebook, la risposta è in queste tre semplici ma fondamentali parole: curiosità, passione, sete di conoscenza. Le figure ricercate hanno una grande voglia di conoscenza, di formarsi costantemente, di migliorarsi e sono fortemente aperte all’apprendimento.
Abbiamo bisogno di persone che stiano cercando di incorporare nuovi comportamenti, nuove informazioni e nuovi dati, nel loro repertorio e nelle loro competenze.
Janelle Gale
Alla base di questa propensione alla conoscenza la figura ricercata deve essere intellettualmente curiosa verso nuovi progetti e verso soluzioni originali. La curiosità e la passione non possono mancare in quanto sono fattori stimolanti verso l’apprendimento. Ed è proprio quest’ultimo che per i dipendenti di Facebook deve essere veloce. I candidati inoltre devono essere persone autentiche ed affidabili che vogliano lasciare il segno nell’azienda e su cui si può contare. L’affidabilità infatti è uno dei cardini fondamentali per creare un lavoro di squadra. L’importante diventa quindi, per Facebook, assumere una persona curiosa e proattiva per dare valore aggiunto al team.
Facebook vuole assumere la persona più curiosa
In Facebook, nella fase di selezione avere una persona con la massima intelligenza e la massima competenza in quel che sta facendo può rappresentare un problema. Tali figure possono essere non predisposte alla voglia di continuare ad imparare perché convinte di avere la massima conoscenza, possono essere ostili a nuove formazioni o non essere adatti ad cambiamento. A tale proposito Janelle Gale ha continuato ad affermare nell’intervista a Business Insider:
C’è così tanto da imparare qui, non importa se sei un laureato di primo livello o se sei il migliore nel tuo campo. L’arroganza non funziona. Se hai letteralmente la persona più intelligente nella stanza, che è la massima esperta in qualunque cosa stiano facendo, e non si stanno aprendo all’apprendimento, questa è un’enorme bandiera rossa per noi.
Janelle Gale
L’intelligenza e la capacità tecnica in una determinata attività sono superati dalla proattività e dalla motivazione. Facebook seleziona e premia le figure pronte ad affrontare le sfide e i problemi. Tale atteggiamento e qualità fanno parte del carattere del CEO Mark Zuckerberg. Il fondatore di Facebook pone sempre se stesso di fronte a nuove sfide da superare. Fattore chiave per la selezione è cercare di migliorare sempre il prodotto presente per renderlo ancora più innovativo. Il dipendente ideale è quindi ingegnoso e intraprendente, non solo può creare qualcosa di nuovo ma può far funzionare l’esistente in modo migliore, più veloce e conveniente. Per far questo ha una visione e una immaginazione verso situazione future ed originali.
L’impresa statunitense eletta migliore società in cui lavorare da Glassdoor
Glassdoor, sito di valutazione e recensioni sulle aziende, in passato ha premiato Facebook. Sul sito è infatti possibile pubblicare anonimamente le recensioni sull’azienda dove si è lavorato. Glassdoor raccogliendo i pareri degli impiegati ha dato il primato a Facebook di migliore azienda in cui lavorare nel 2018. All’interno del colosso americano di Marck Zurckerberg infatti non manca la comunicazione tra tutti i team rendendo più agevole e stimolante l’ambiente di lavoro. Ogni membro del team può condividere programmi idee e progetti ma soprattutto può anche esprimere la sua opinione quando è in disaccordo. In tal caso la diversità non è vista come un fattore negativo o di scontro ma diventa un punto di forza, un’occasione di dialogo e un’opportunità di scambio di idee per costruire nuove possibilità.