La scorsa settimana a San José in California i “cervelloni” di Facebook si sono incontrati all’F8 developer conference. Una due giorni che oltre a celebrare il noto Social Network ha visto sviluppatori, programmatori, imprenditori e innovatori riunirsi con Mark Zuckerberg per confrontarsi su tecnologia e connessioni tra persone.
Tra i temi trattati si è parlato di un restiling della pagina (via la barra blu caratteristica del brand, invariato il logo), maggiore libertà di scelta per gli utenti che potranno scegliere tra le news classiche e quelle provenienti dai gruppi ai quali sono iscritti, una versione più leggera e fruibile di Messenger e altri importanti innovazioni che porteranno il Social Network ad un livello sicuramente più evoluto e al passo con i tempi.
Ma forse quello che ha smosso maggiormente l’interesse dei media e degli addetti ai lavori è stato l’annuncio dell’introduzione nella piattaforma della realtà virtuale. Il colosso di Menlo Park ha infatti acquisito nel 2014 per 2,3 miliardi di dollari Oculus VR, un’azienda specializzata per l’appunto nella produzione di apparecchi per la realtà virtuale, che Zuckerberg vuole lanciare a fruizione delle masse.
Si è ormai capito da tempo che le possibilità di questa tecnologia sono davvero infinite: c’è infatti chi ad esempio sta sviluppando applicazioni per sperimentare le sensazioni provate dall’altro sesso, chi utilizza i visori per combattere a livello psicologico le fobie più comuni e chi proietta direttamente i partecipanti sul tavolo verde in tornei live, mentre l’industria videoludica è già all’avanguardia in questo settore che senz’altro regalerà grandi sorprese nel futuro.
Il cambio di rotta che Facebook vorrebbe proporre ai propri utenti riguarda invece la possibilità di utilizzare un visore VR per interagire con gli altri “coinquilini” della piattaforma. L’upgrade prevedrà la possibilità di creare avatar in 3d realistici che rifletteranno accuratamente le espressioni facciali degli utenti iscritti. Simulacri virtuali che in futuro saranno capaci anche di riprodurre in maniera accurata i movimenti del corpo.
Linday Young, product manager di Oculus VR, ha svelato alcune potenzialità della nuova tecnologia. Ad esempio con il nuovo visore due persone che si trovano a km di distanza potranno assistere insieme al loro show televisivo preferito godendo in diretta delle reazioni mimiche dell’altro, o ad esempio un utente impegnato in un viaggio nel giorno del suo compleanno potrà ricevere gli auguri dai propri amici in una sorta di festa virtuale che potrà unire diversi profili da ogni parte del globo.
È evidente che questa è soltanto la punta dell’iceberg ma fantasticazioni a parte è evidente che per forza di cose l’introduzione della realtà virtuale nel Social Network spingerà per forza gli utenti a confidare maggiormente in Facebook, al quale sarà affidato non più soltanto il profilo social ma anche lo screening totale del proprio viso e in futuro anche del proprio corpo.
Un progresso che in ottica privacy forse non tutti saranno capaci di apprezzare viste anche le falle nella sicurezza della piattaforma che in passato hanno creato più di qualche grattacapo all’azienda di Menlo Park. A rassicurare la platea è stato Ronald Mallet, ricercatore di punta dei Facebook reality Labs, che dal palco di San José ha annunciato lo studio di nuove misure di prevenzione contro l’hackeraggio, dal riconoscimento facciale alla scannerizzazione delle impronte digitali.
Per bloccare utenti assillanti o persone che si vogliono semplicemente evitare, Facebook ha già pensato alla possibilità di poter escludere gli “scocciatori”: basterà infatti muovere i pollici delle mani verso il basso e grazie a questo “double dislike” i profili non voluti scompariranno dalla propria bolla sociale. Ci sarà anche la possibilità di reintegrarli con il gesto opposto (due pollici in alto), mentre saranno disponibili anche vie di mezzo che consentiranno di rendere muti o eventualmente “congelare” gli altri utenti, mentre restaranno naturalmente attive le opzioni per bloccare e segnalare eventuali scorrettezze.
Al convegno di San José è stato ad ogni modo annunciato che il prossimo 21 maggio usciranno due nuovi headsets, Oculus Quest e Rift S, il primo un dispositivo autonomo wireless, meno prestante e meno costoso del secondo che invece funzionerà con una connessione cablata e preannuncia un’esperienza virtuale molto più potente e realistica.