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Facebook BCI: scrivere con la mente e ascoltare con la pelle

E se potessimo scrivere con la mente?“. Questo è ciò che Regina Dugan, responsabile della divisione R&D di Facebook, ha chiesto durante la F8, Facebook Developer Conference nel 2017.

Un evento che sarebbe rivoluzionario se dovesse verificarsi. O dovremmo piuttosto dire quando accadrà. Perché due anni dopo l’annuncio la tecnologia e in particolare il mondo delle BCI sono cresciuti incredibilmente e lo stanno ancora facendo, e l’obiettivo non sembra così lontano.

Sbarazzarsi di schermi e controller garantisce meno ostacoli per le persone che non possono utilizzarli completamente e facilmente. E questo significa una tecnologia più accessibile. Stiamo parlando di persone paralizzate, cieche o sorde, che non possono usare gli strumenti attuali con totale comodità. Anche se ci sono opzioni come lo screen reader o le tastiere braille, le difficoltà sono comunque significative.

Brain Typing

Dugan, durante la conferenza, ha mostrato un video di un paziente paralizzato che ha digitato utilizzando la sua mente, grazie ad un sensore impiantato. Quello che Facebook vuole ottenere è offrire questo ma senza impianto chirurgico, utilizzando le BCI.

I dispositivi più veloci e non invasivi che stanno progettando saranno spediti su grande scala, così tutti coloro che ne hanno bisogno potranno usufruirne facilmente. Il capo della divisione R&D ha dichiarato: “Non si tratta semplicemente di decodificare i pensieri casuali o passeggeri. Si vogliono decodificare le parole che il paziente ha già deciso di voler condividere inviandole al centro del linguaggio cerebrale”.

Un paziente paralizzato che scrive con la mente. Credits: techcrunch.com

Il dispositivo non decodifica ogni singolo pensiero che è nella mente, ma solo quelli che si vogliono davvero rendere pubblici. Non appena il paziente sente il bisogno di condividerli essi saranno trasformati in testo esattamente come sono stati pensati.

Facebook sta attualmente collaborando con la UC San Francisco, la UC Berkley, la Johns Hopkins Medicine, la Johns Hopkins University’s Applied Physics Laboratory e la Washington University School of Medicine a St. I campi di ricerca vanno dall’apprendimento automatico al riconoscimento e alla decodifica del parlato, attraverso sistemi ottici di neuroimaging e protesi neurali.

Ascoltare con la pelle

Ma Facebook va oltre: vuole realizzare un modo per gli esseri umani di sentire attraverso la pelle. Esistano già dei prototipi su cui stanno lavorando, ma ancora nessuna notizia su una possibile data di rilascio.

Ciò che fanno questi dispositivi è imitare la coclea dell’orecchio e tradurre i suoni in frequenze specifiche per il cervello. Una rivoluzione che cambierebbe profondamente la vita dei non-udenti.

Alcuni ingegneri della divisione R&D al lavoro sui prototipi per lo skin hearing. Credits:theverge.com

C’è in effetti stato un esperimento mostrato alla conferenza, dove un team di ingegneri ha utilizzato un sistema di attuatori sintonizzati a 16 bande di frequenza. Il soggetto del test è stato in grado di sviluppare un vocabolario di nove parole che ha potuto sentire attraverso la sua pelle.

Una tecnologia in grado di leggere la mente che diventa realtà potrebbe essere percepita come spaventosa o pericolosa. Ma, come ha affermato Dugan, ogni tecnologia oggi considerata molto potente o dannosa non è stata costruita per causare delle conseguenze negative. Come per ogni dispositivo, è il modo in cui lo usiamo ad essere buono o cattivo, secondo le nostre intenzioni. La tecnologia, da sola, può invece favorire l’empatia, l’educazione e una comunità globale. E soprattutto, facilitare la vita delle persone.

Published by
Marina Londei