Batterie al litio e come riciclarle: la nuova emergenza del futuro?

Le auto elettriche stanno irrompendo nel mercato automobilistico. Molti governi hanno imposto il passaggio dalle auto a combustione interna integrale a quelle elettriche entro il 2040, ma sull’argomento non mancano le incertezze e i problemi futuri. Il più importante riguarda come riciclare e riutilizzare il componente più importante delle auto elettriche: le batterie al litio. Il recupero di queste batterie potrebbe rappresentare una vera e propria emergenza se non gestita a dovere.

La batteria nell’auto elettrica è l’elemento che accumula l’energia e poi la rilascia sotto forma di corrente continua. L’elettricità a sua volta viene trasferita al motore elettrico; questo infine permette all’auto di muoversi grazie alla conversione dell’energia elettrica in meccanica. La batteria è fondamentale e necessaria in quanto consente all’auto di avere capacità di autonomia. Le più diffuse e comuni sono quelle al litio. Queste hanno diversi pregi, tra i quali l’essere leggere, compatte e velocemente ricaricabili. Le batterie al litio hanno una vita media di circa otto anni, ed è proprio il loro deterioramento a preoccupare gli esperti del settore.

Batterie al litio: come riutilizzarle?

Tutte le qualità precedentemente citate si scontrano con un importante problema che irromperà in un futuro prossimo: come smaltire le batterie? Ad oggi il settore del riciclo delle batterie al litio è impreparato e non ha ancora trovato una soluzione efficace e duratura. Il punto dolente è il costo del riutilizzo. Le spese per effettuare le specifiche operazioni di smaltimento sono importanti e non tutte le aziende sono pronte ad affrontare la sfida del mercato. Ad oggi si stima che solo il 5% delle batterie a litio siano state riciclate. A preoccupare gli esperti del settore è soprattutto il notevole impatto ambientale: le batterie al litio dissolvono nell’aria gas tossici e alcuni elementi di cui sono costituite inquinano l’acqua.

Una possibile soluzione proviene dai regolamenti UE. Dai vertici dell’Unione Europea infatti è stato previsto un collegamento tra le case automobilistiche e i produttori delle batterie al litio: questi dovranno occuparsi dei costi di raccolta, trattamento e riutilizzo. Un’altra possibilità, ancora in fase di sperimentazione, è l’utilizzo di processi chimici a freddo in grado di separare i materiali e le sostanze nocive dagli accumulatori.

Il mercato delle batterie è in forte espansione

Grazie alle qualità possedute dalle batterie al litio la loro produzione sta vivendo una crescita esponenziale. Oggi è il Giappone insieme alla Corea del Sud ad avere la maggiore influenza sul mercato. La produzione di batterie è strettamente connessa alla volontà di volersi imporre nel mercato delle auto elettriche. Ricordiamo che tale settore rappresenta il futuro della mobilità. Gli investimenti verso tale settore stanno aumentando ed è in costante sviluppo. Anche l’Europa e l’Italia stessa non devono perciò rimanere a guardare. L’obiettivo che si vuole raggiungere è incrementare i ricavi mantenendo un impatto zero, non solo in termini di inquinamento ambientale ma soprattutto per rispettare i principi etici e morali.

Nel mercato della produzione di batterie e auto elettriche ci sono due diverse strategie. C’è chi come Tesla ha deciso di autoprodurre gli accumulatori nei propri laboratori di ricerca, e chi come Volvo Cars che ha scelto di collaborare con i colossi del settore. Sono già nati degli accordi: le più importanti joint venture sono tra Porshe e Customcells e tra Volvo Cars e NorthVolt. In entrambi i casi l’obiettivo è di ridurre i costi aumentando le prestazioni e l’autonomia e la capacità della batteria. Solo in questo modo la nuova forma di mobilità potrà diventare accessibile a tutti.