Elon Musk, figura di spicco nel panorama tecnologico mondiale e co-fondatore di OpenAI nel 2015, ha intrapreso una battaglia legale contro OpenAI e il suo CEO, Sam Altman. Al centro del contendere, l’accusa lanciata da Musk: l’abbandono della missione originaria di OpenAI, ovvero lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale (AI) a beneficio dell’umanità, in favore della ricerca del profitto. La causa, depositata presso un tribunale di San Francisco, punta il dito contro la trasformazione di OpenAI in una “sussidiaria de facto a codice chiuso” di Microsoft, con un’attenzione sempre maggiore verso la massimizzazione dei profitti.
La querela sostiene che le azioni di OpenAI violano l’accordo fondativo tra Musk, Altman e il presidente di OpenAI, Greg Brockman. Quest’ultimo prevedeva un impegno verso un progetto no-profit e la condivisione aperta delle tecnologie sviluppate. In particolare, Musk lamenta che il design del modello GPT-4 di OpenAI sia tenuto segreto, una decisione mossa da considerazioni commerciali piuttosto che da preoccupazioni per la sicurezza. Questo modello è descritto come “un algoritmo proprietario de facto di Microsoft.”
La causa evidenzia il potenziale rivoluzionario del modello GPT-4, capace non solo di ragionare ma di farlo “meglio della media degli esseri umani,” avendo ottenuto punteggi nel 90° percentile all’esame da avvocato negli Stati Uniti. Si rumoreggia inoltre che OpenAI stia sviluppando un modello ancora più avanzato, noto come “Q Star,” che potrebbe legittimamente rivendicare il titolo di vera intelligenza generale artificiale (AGI).
La disputa legale sollevata da Musk non mira solamente a una questione di diritti o di brevetti, ma solleva un interrogativo più ampio e profondo: è possibile bilanciare la corsa al profitto con lo sviluppo tecnologico destinato al progresso dell’umanità? La causa di Musk invoca un ritorno alla missione originaria di OpenAI, affinché lo sviluppo dell’AGI sia guidato dal beneficio collettivo, non dagli interessi di pochi.
La battaglia legale tra Elon Musk e OpenAI si delinea come un momento cruciale nella storia dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Oltre alle implicazioni legali e commerciali, il caso solleva questioni etiche e filosofiche sul futuro dell’AI e sul ruolo che essa dovrebbe avere nella società. Nel contesto di un’era digitale in rapida evoluzione, il dibattito su come indirizzare le potenzialità dell’AI verso il bene comune appare più rilevante che mai.