Ecco perché è impossibile sfuggire a un attacco hacker | È solo questione di tempo
Gli attacchi hacker si possono evitare adottando le giuste precauzioni, ma una volta iniziate c’è speranza? Scopri tutti i dettagli.
Gli attacchi hacker sono un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto proporzioni sempre più rilevanti e pericolose. In un mondo in cui la digitalizzazione è alla base di quasi ogni aspetto della vita quotidiana, la sicurezza informatica è diventata una priorità, ma anche una continua sfida. I criminali informatici sfruttano metodi sempre più sofisticati per violare le difese delle aziende, delle istituzioni governative e delle infrastrutture critiche, mettendo a rischio dati sensibili e operazioni cruciali.
Uno degli aspetti più preoccupanti degli attacchi hacker è la loro capacità di evolversi rapidamente. I metodi impiegati dai cybercriminali variano, passando da attacchi di phishing mirati a tecniche più avanzate, come l’infiltrazione attraverso sistemi vulnerabili. Molte organizzazioni investono somme ingenti per potenziare i propri sistemi di sicurezza, ma spesso si trovano comunque esposte a nuove minacce, imprevedibili e difficili da contrastare.
In particolare, gli attacchi informatici ai sistemi air-gapped, ovvero quei sistemi completamente isolati da Internet, dimostrano quanto sia complessa la battaglia per la sicurezza. Questi sistemi sono stati storicamente considerati tra i più sicuri proprio per la loro separazione dalla rete globale, ma i criminali informatici hanno sviluppato modalità ingegnose per aggirare questa protezione. La storia ci ha mostrato che nessun sistema è veramente al sicuro, e persino le misure di isolamento più estreme possono essere compromesse.
I gruppi di hacker più sofisticati, noti come APT (Advanced Persistent Threat), rappresentano una minaccia particolare. Questi gruppi non si limitano a cercare guadagni finanziari immediati, ma spesso sono mossi da obiettivi di spionaggio e sabotaggio politico. Le loro operazioni possono durare anni, durante i quali pianificano e attuano strategie silenziose ma devastanti. Utilizzano malware personalizzati e approcci su misura, spesso adattati alle specifiche vulnerabilità della vittima.
Come vengono violati i sistemi isolati
Nonostante l’isolamento fisico di molti sistemi sensibili, la tecnologia USB rappresenta una delle principali porte d’ingresso per gli hacker. La scoperta di ESET su una serie di attacchi informatici ai danni di un’organizzazione governativa europea ha messo in luce un metodo ingegnoso. Gli hacker hanno sfruttato delle unità USB compromesse per infiltrarsi in sistemi air-gapped, considerati tra i più sicuri.
Il gruppo di cyberspionaggio GoldenJackal, attivo dal 2019, è stato identificato come responsabile di questi attacchi. Inserendo una chiavetta USB infetta, il malware GoldenDealer si installa nel sistema, raccogliendo informazioni che vengono poi trasferite tramite la stessa unità USB a un server di controllo quando collegata a un computer connesso a Internet.
Strumenti avanzati per la raccolta di informazioni sensibili
Il gruppo GoldenJackal utilizza strumenti sofisticati per massimizzare l’efficacia dei propri attacchi. Tra questi, oltre al malware GoldenDealer, vi è GoldenHowl, una backdoor modulare che consente agli hacker di mantenere un controllo remoto costante sui sistemi compromessi. La flessibilità di questo strumento permette agli aggressori di aggiornare le sue funzionalità in tempo reale, adattandolo a ogni nuova circostanza per evitare la rilevazione.
Insieme a GoldenHowl, viene impiegato anche GoldenRobo, un programma progettato per raccogliere file sensibili dal sistema air-gapped e inviarli agli hacker. Questa combinazione di strumenti si è dimostrata particolarmente efficace nel colpire anche le reti più isolate e protette, mostrando come una semplice chiavetta USB possa diventare una vera e propria arma informatica nelle mani giuste.