Dell’incendio che ha quasi distrutto Notre Dame, uno dei simboli artistici e culturali più importanti al mondo, se ne continuerà a parlare, tristemente, ancora per molto. Sebbene alla fine si è riusciti ad evitare il peggio e a salvare le opere de “Il tesoro della cattedrale”, l’immagine della cattedrale in fiamme rimarrà viva e dolorosa.
Il corpo dei soccorsi che è riuscito a domare l’incendio, al quale va riservato un plauso per la delicatezza dell’operazione, ha fatto utilizzo di alcuni droni per la buona riuscita dell’operazione. Un aiuto che, a detta dei pompieri, è stato fondamentale.
DJI è considerata l’azienda leader nel settore dei droni civili e delle tecnologie per le riprese aeree. Nel dettaglio, i droni utilizzati sono stati (probabilmente) il modello Mavic 2 Enterprise Dual e M210, entrambi equipaggiati con camere termiche.
Il primo è in grado di fornire dei metadati raccolti per effettuare post-analisi spazio-temporale delle riprese, e può essere equipaggiato con diversi accessori. Tra questi, di rilevante importanza è stato l’altoparlante per la comunicazione con le squadre operative. Il drone è in grado di combinare immagini termiche e visive in tempo reale, e monitora le temperature. Particolarmente indicato per gli incendi, migliora la visibilità durante questo tipo di eventi, permettendo di agire con maggiore consapevolezza.
Le immagini raccolte riportano la data, l’orario e la coordinata GPS. L’accuratezza della posizione registrata è decisiva per intraprendere azioni mirate. Il protocollo di comunicazione utilizzato è OcuSync 2.0, che offre una portata di 5 miglia e una gestione ottimale delle interferenze.
La praticità di movimento di questi droni e la precisione dei dati li rendono particolarmente adatti alle risposte alle emergenze. Oltre al caso di un incendio, essi sono indicati per operazioni di ricerca e soccorso di persone in aree irraggiungibili o nascoste, per l’ispezione di costruzioni quali ponti o edifici e per la gestione della pubblica sicurezza.
Di norma non è permesso l’utilizzo dei droni a Parigi, e viene usato il geofence per individuarli. Ovviamente la restrizione è stata abolita in questo caso, ed è stato permesso ai pompieri di sfruttarne l’utilità e potenza. E il loro aiuto è stato fondamentale per contenere l’incendio. I droni infatti hanno fornito tutte le informazioni necessarie per sfruttare al meglio le risorse possedute dai pompieri.
I piccoli velivoli hanno fornito informazioni su dove e come il fuoco si stava espandendo, permettendo ai pompieri di individuare le posizioni migliori in cui inserirsi con i tubi in modo da controllare l’incendio.
Senza il loro aiuto, i danni sarebbero potuti essere molto peggiori, visto che anche le due torri frontali erano a rischio. L’utilizzo di un elicottero sarebbe stato, oltre che più costoso, anche meno “flessibile” e utile. Pare inoltre che sia stato utilizzato anche un “robot-estintore” inviato all’interno della cattedrale, che ha evitato di mettere a rischio le vite dei pompieri.
Questo esempio di collaborazione uomo-macchina deve far riflettere sui vantaggi dell’investimento sulla tecnologia. Anche se tutti ci auguriamo che disastri del genere non accadano mai più, è importante rendersi conto che a fronte dei rischi e degli imprevisti, avere gli strumenti adatti per la risposta alle emergenze può davvero fare la differenza.