Distributori di carburante, occhio a questo pulsante segreto | Tienilo sempre premuto: ottieni un rimborso esagerato

Attenti al carburante che immettete in auto (Canva) - systemscue.it
In caso di guasti alla macchina, in seguito a un rifornimento, puoi richiedere il risarcimento danni così come raccomandato.
Mantenere un’automobile in buono stato è essenziale, per garantirne la sicurezza, l’affidabilità, e la durata nel tempo. Una manutenzione regolare, riduce il rischio di guasti improvvisi, e migliora le prestazioni del veicolo, evitando potenziali (costose) riparazioni.
La cura dell’auto inizia con controlli periodici, come il cambio dell’olio, la verifica dei livelli dei liquidi, e la sostituzione dei filtri. E anche i pneumatici, devono esser monitorati regolarmente, così da assicurarcisi che siano sempre alla giusta pressione e in buone condizioni.
L’igiene e la protezione di interni ed esterni, poi, son altrettanto importanti. Poiché lavare frequentemente la carrozzeria, evita danni alla vernice; mentre pulire l’abitacolo, previene l’usura dei materiali, e mantiene un ambiente confortevole.
Infine, è fondamentale seguire il piano di manutenzione consigliato dal produttore, e affidarsi a professionisti qualificati, per eventuali interventi tecnici. Tale da garantirti sempre il massimo della sicurezza su strada.
Responsabilità per danni causati dal carburante
Negli ultimi anni, la giurisprudenza ha affrontato diversi casi riguardanti i danni provocati da carburante sporco o difettoso. Con cui i giudici, hanno riconosciuto la responsabilità, non solo dei titolari delle stazioni di servizio, ma anche delle stesse compagnie petrolifere. E due sentenze di particolare rilievo, hanno chiarito la ripartizione dell’onere probatorio, fra il soggetto danneggiato e il fornitore del carburante.
La controversia esaminata dal Tribunale di Lucca, riguarda una ditta di trasporti la quale ha subito gravi danni a un proprio camion, in seguito a un rifornimento di carburante contaminato. Motivo per cui, dopo aver riscontrato anomalie nel funzionamento del veicolo, l’azienda ha tentato una riparazione, ma il motore si è ugualmente fuso a causa della scarsa qualità del gasolio. I tecnici hanno, poi, confermato che la presenza di impurità nel carburante, aveva compromesso tutto l’ingranaggio; e l’azienda ha, quindi, richiesto un risarcimento per i costi di riparazione, e il fermo tecnico del veicolo. La compagnia petrolifera in questione, nega ogni responsabilità, affermando che il carburante erogato era conforme agli standard, e che nessun altro cliente aveva segnalato problemi.

La tutela del consumatore
Nel caso, invece, del Tribunale di Bergamo, un privato cittadino ha intentato causa contro il titolare della stazione di servizio, dopo aver subito danni al motore a causa di gasolio difettoso. In questo caso, il tribunale ha applicato l’art. 133 del Codice del Consumo, che tutela il consumatore nei casi di prodotti difettosi. E che in situazioni di vendite a catena, il consumatore può agire, sia contro il distributore, che contro la compagnia petrolifera. Potendo, quindi, richiedere il risarcimento direttamente al venditore (con un’azione contrattuale), o rivolgersi al produttore con un’azione extracontrattuale.
Entrambi i tribunali, si son inoltre soffermati sulla questione dell’onere probatorio. Ribadendo, il Tribunale di Lucca, che l’attore debba dimostrare il danno subito, e il nesso causale tra il rifornimento e il guasto al motore (e il convenuto, provare l’assenza di responsabilità). Il Tribunale di Bergamo, che il consumatore danneggiato deve dimostrare soltanto di essersi rifornito presso quella stazione; e il gestore, provare che il carburante era conforme. In quest’ultimo caso, il foro ha accolto la richiesta di risarcimento, per i danni materiali al veicolo, respingendo invece la domanda relativa al fermo tecnico: poiché il ricorrente non ha dimostrato di aver sostenuto costi aggiuntivi, per la mancanza del proprio mezzo.