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Dei micro-robot per combattere la disfunzione erettile

Microrobot innovativi aprono nuove strade nella lotta contro il fastidioso problema della disfunzione erettile.

La ricerca medica continua a esplorare soluzioni d’avanguardia per affrontare problemi complessi e diffusi. La disfunzione erettile, una condizione che interessa quasi un uomo su due tra i 40 e i 70 anni, rappresenta una delle disfunzioni sessuali maschili più comuni.

Le cause alla base di questa condizione sono molteplici e includono danni ai tessuti, problemi vascolari e fattori neurologici, che insieme compromettono la capacità di raggiungere e mantenere un’erezione. Un settore promettente della medicina rigenerativa è quello delle terapie basate su cellule mesenchimali stromali (Msc).

Queste cellule progenitrici, derivanti dal tessuto connettivo, hanno una capacità unica di rigenerare tessuti danneggiati grazie alla loro abilità di differenziarsi in diversi tipi cellulari. Nonostante il loro potenziale, però, i risultati clinici ottenuti finora sono stati deludenti, principalmente a causa della difficoltà delle cellule di attecchire stabilmente e sopravvivere nei corpi cavernosi, le strutture interne del pene che si riempiono di sangue durante l’erezione.

Per superare queste limitazioni, la ricerca si è orientata verso l’utilizzo di tecnologie avanzate, come sistemi miniaturizzati per il trasporto e la distribuzione delle cellule. I microrobot, dispositivi microscopici progettati per navigare nel corpo umano, rappresentano una svolta promettente, offrendo maggiore precisione e efficacia nella somministrazione delle terapie cellulari.

Microrobot soffici: la nuova frontiera della terapia

Un team di ricerca della South China University of Technology ha sviluppato una tecnologia innovativa basata su microrobot soffici, progettati per trasportare le cellule Msc direttamente nei corpi cavernosi. Questi microrobot sono guidati attraverso campi magnetici esterni, che consentono un controllo preciso della loro posizione e movimento all’interno del corpo.

I test effettuati su modelli animali di disfunzione erettile hanno dimostrato che i microrobot riescono a raggiungere con successo le aree bersaglio, e migliorano significativamente l’insediamento e la sopravvivenza delle cellule trasportate. Questo approccio ha permesso di ridurre le cicatrici nel tessuto cavernoso e di promuovere una rigenerazione più efficace. Le cellule progenitrici trasportate dai microrobot hanno stimolato la riparazione dei vasi sanguigni e dei nervi danneggiati, ripristinando così la funzione erettile in modo naturale.

Applicazione dei microrobot (PNAS foto) – www.systemscue.it

Rigenerazione avanzata e prospettive future

I benefici non si limitano al ripristino della capacità erettile. Lo studio ha evidenziato anche una riduzione dell’infiammazione, ottenuta disinnescando specifiche cellule immunitarie pro-infiammatorie. Questo processo ha facilitato una rigenerazione più completa dei tessuti, migliorando non solo l’erezione ma anche la fertilità degli animali trattati.

Pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), i risultati sottolineano il potenziale clinico dei microrobot. Secondo i ricercatori, questa tecnologia potrebbe trovare applicazioni anche in altre patologie, aprendo nuove frontiere per la medicina rigenerativa. I microrobot potrebbero diventare strumenti fondamentali per trattamenti personalizzati e altamente mirati, segnando una nuova era nella lotta contro numerose condizioni invalidanti.

Published by
Furio Lucchesi