Premessa doverosa:
Nelle DarkNet sono presenti anche contenuti illegali. Questo articolo è a puro scopo informativo. Per ogni contenuto verrà ricordata la sua legalità/illegalità.
Accedere ad una Darknet non è illegale, ma comprare o accedere a contenuti illegali, sì.
Darknet è un termine storico che indicava qualsiasi rete non appartenente ad ARPANET.
Mantenuto anche con l’avvento di Internet, riferendosi alle reti non appartenenti ad esso.
La confusione nasce negli ultimi anni, nel quale se ne parla sempre più, a volte con cognizione di causa, a volte no.
Ad oggi, il termine indica ancora una rete non appartenente alla rete Internet, anche se si parla di “non appartenenza” in modo diverso: parliamo più del non essere accessibile da Internet, più che di non appartenere.
Con Dark Web si intende quella parte del Web che è appunto inaccessibile tramite una normale connessione internet, ma che richiede del software apposito e configurazioni specifiche.
Diverso è il discorso per il Deep Web, che rappresenta invece tutta la parte di Internet non ancora indicizzata nei motori di ricerca più comuni, per qualsiasi motivo. Il Dark Web rappresenta quindi una piccola parte del Deep Web che è a sua volta una parte di Internet, ma è l’unica di cui si parla, a volte riferendosi ad essa come Deep Web.
La disinformazione qui raggiunge livelli altissimi. Se ne parla tanto per il semplice motivo che se ne possono dire di tutte e di più, si può creare quel tanto richiesto alone di mistero misto al macabro che tanto piace all’utenza, ma la realtà è ben diversa.
Tra legalità e illegalità, il Dark Web offre tutti quei contenuti che non possono essere presenti su Internet, per vari motivi.
Droghe, armi, refurtiva, ecc.. Vero: si può trovare anche questo genere di illegalità. Ma la maggior parte dei siti che vendono questi prodotti, sono truffe.
Procurarsi davvero droghe armi e refurtiva non è poi così facile come viene fatto credere.
La pornografia, invece occupa un grande volume nel Dark Web. Si rimane nella legalità ma superando un certo senso del pudore: ad esempio Pinkmeth, un sito in cui chiunque può postare foto e video dei propri ex-partner, per vendetta o (malsano) divertimento.
Si cade nell’illegalità con la pedopornografia, anche se anche qui vale lo stesso discorso di prima: la maggior parte dei siti sono delle truffe, e i contenuti veri non sono facilmente accessibili. Anche per la pornografia spesso si trovano truffe. Ci sono siti che vendono fantomatiche raccolte di materiale pornografico di personaggi famosi, ad esempio.
I siti che più lasciano senza parole, sono quelli dove si possono commissionare serial killer. Una vera e propria Sharing Economy di serial killer. O anche siti personali degli stessi. Anche qui, come per il resto: truffe su truffe, per la maggior parte.
Fin qui, diciamo che qualsiasi persona con buon senso sta iniziando ad apprezzare le truffe: meglio un truffatore che un vero serial killer. No?
Altro tipo di contenuti sono tutti quelli che riguardano la politica, la libertà di parola e l’hacktivism. Qui non ci sono truffe. Si formano vere e proprie community e siti di informazione. Senza stare a giudicare il giusto o sbagliato, stiamo parlando comunque di contenuti più soft di tutto il resto, e che rappresentano una buona parte del Dark Web.
Anche qui però, abbiamo anche illegalità: tra hacktivism e hacking. In questo articolo abbiamo parlato di come attacchi DoS e DDoS, che per la maggior parte vengono organizzati da qui.
Un’altra parte della rete è quella costituita, oltre che dai servizi Web (e quindi Dark Web) anche dal p2p e dalla chat IRC.
Nel p2p troviamo tutta la musica possibile e immaginabile, tutti i film e le foto.
In realtà, la maggior parte dei contenuti sono accessibili anche da una normale connessione Internet (pensiamo ad esempio a alla rete Torrent che ad oggi offre miliardi di contenuti pirata) ma tramite queste reti si è effettivamente QUASI anonimi, in quanto scaricare contenuto protetto da copyright è comunque illegale.
Le ChatIRC sono tante e di diversa natura. Anche qui troviamo ancora droga, armi, libertà di parola e tanto, tanto Hacktivism.
In realtà, no. In qualsiasi rete, niente è davvero anonimo. Spesso molti siti nel Dark Web vengono chiusi e i creatori arrestati. Spesso vengono arrestate intere community legate alla criminalità o alla pedopornografia.
D’altra parte, l’interesse delle forze dell’ordine è davvero poco rispetto alla quantità di contenuti.
Per molti anni, movimenti come Anonymous e altri Hacktivist hanno svolto il compito delle forze dell’ordine, scovando pedofili e costringendoli a chiudere i battenti, minacciando la pubblicazione dei loro dati personali.
In diversi anni sono stati pubblicati i dati personali di migliaia di pedofili e hackerati tantissimi siti (ad esempio con #OpPedoChat del 2012). Il problema è che senza un vero e proprio intervento delle forze dell’ordine, queste persone continueranno a fare i loro comodi.
Le poche volte in cui si è riuscita a creare collaborazione tra Hacktivist e forze dell’oridne, sono stati arrestati molti pedofili. Ricordiamo però che gli stessi Hacktivist compiono crimini informatici nel “profilare” pedofili e malavitosi.
TOR è decisamente la Darknet più famosa e di facile accesso. Per accedervi basta scaricare da Internet il Browser Tor e iniziare a navigare. Ma come abbiamo più volte ripetuto, i contenuti davvero illegali non sono di facile accesso. Il browser è perlopiù utilizzato per accedere a siti Internet rimanendo anonimi, anche se può essere utilizzato per accedere a tutti i siti della darknet Tor (che terminano con .onion). In questi siti si possono illegalmente trovare tutti i contenuti sopracitati, dalla droga ai serial killer. Le truffe sono ovunque, ovviamente.
Esistono alcuni nuovi motori di ricerca all’interno della Darknet, oppure dei siti “famosi” nel quale sono elencati molti altri siti, divisi per tipologia di contenuti.
Tecnicamente il fatto che ci siano dei motori di ricerca per la rete .onion non vuol dire che non si tratta più di Dark Web: il Dark Web non solo non è indicizzato, ma è accessibile SOLO tramite software e configurazioni dedicate. Che è il caso dei siti .onion, non raggiungibili senza browser Tor.