Un epilogo che ha scosso il mondo della musica: i Daft Punk hanno annunciato oggi il loro scioglimento dopo quasi 30 anni di carriera. Un video pubblicato su YouTube intitolato Epilogue ha sancito l’addio dello storico duo parigino, mettendo la parola “fine” alla musica electro-dance del gruppo.
Il duo ha inciso alcuni tra i successi mondiali degli ultimi decenni, a partire da “Da Funk” fino a “Get Lucky”, passando per “Around the World” e tante altre. In silenzio discografico dal 2013, anno in cui hanno pubblicato l’album “Random Access Memories”, i due si sono rifatti vivi oggi dando una notizia che i fan non avrebbero mai voluto ricevere.
È il 1987 e Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo sono due liceali qualsiasi di Parigi. In quell’anno si conoscono, fanno amicizia e, spinti da una passione comune, nel 1992 fondano un gruppo rock chiamato Darlin’. Nello stesso anno rilasciano una cover dei Beach Boys e una canzone originale, ma ricevono una recensione molto negativa dalla rivista Melody Maker, che definì la loro musica “a daft punky trash”, ovvero un trash da stupidi teppistelli. È la fine dei Darlin’ e l’inizio dei Daft Punk.
Il primo singolo di debutto fu The New Wave, ma il duo raggiunge il primo successo con Da Funk. Da qui la strada comincia ad andare in discesa: il gruppo guadagna feedback sempre più positivi dal pubblico, catturato dai sintetizzatori e le drum machine. Il loro inconfondibile stile trova un’etichetta nella french house, di cui sono stati tra gli esponenti principali.
Le loro sonorità spaziano nell’elettronica e nei suoi sottogeneri e varianti, basandosi su campionamenti di brani degli anni ’70 e ’80. I due si sono sempre messi in gioco, avvicinandosi a volte più al rock, altre al melodico, e altre addirittura al soul. Con una sperimentazione continua, i Daft Punk non si sono mai adagiati su un solo stile, mantenendo però le caratteristiche che contraddistinguono i loro brani e li rendono inconfondibili. Famosa è la loro collaborazione con la Disney per il film TRON:legacy, di cui hanno curato la colonna sonora.
Oggi, 22 Febbraio 2021, è arrivato un fulmine a ciel sereno: i Daft Punk hanno annunciato il loro scioglimento. Dopo una carriera durata quasi 30 anni i due artisti francesi hanno pubblicato un video evocativo ma anche molto diretto. Nella clip i due vagano per il deserto con le loro maschere da robot, e uno dei due ha un timer dietro la schiena. Si guardano da dietro i caschi, in silenzio, l’uno in attesa dell’altro. Ad un tratto il timer del primo viene azionato dal secondo, che successivamente si allontana. Alla fine del countdown il primo esplode in mille pezzi; un’immagine, poi, prende il posto della scena: due mani che si toccano e la scritta “1993-2021”, che non lascia dubbi sul suo significato.
Dopo qualche ora dalla pubblicazione del video, che ha lasciato sgomento tutto il web, l’agente dei Daft Punk ha confermato la notizia. Al momento né il duo né la casa discografica hanno rilasciato commenti o spiegazioni sulle motivazioni dello scioglimento.
Oltre che per la grande influenza musicale che hanno avuto a livello mondiale e le hit che ci hanno fatto ballare, ci ricorderemo dei Daft Punk anche per il loro look eccentrico. Futuristici e robotici, i due hanno costruito un’immagine unica con cui presentarsi a concerti ed eventi. La motivazione, oltre che per un puro fatto stilistico, è da ritrovarsi nella volontà dei due di non essere fotografati e comparire sulle riviste.
Il gruppo non si è mai presentato senza i suoi caratteristici elmetti, progettati anche con l’aiuto dell’ingegnere Tony Gardner e dell’Alterian, Inc., compagnia di effetti speciali fondata da Gardner. I caschi hanno vari LED incorporati, in grado di produrre diversi effetti luminosi. Bangalter ha spesso scherzato sulle loro identità, giocando sulla dualità umano-robot.
Non abbiamo scelto noi di diventare dei robot. C’è stato un incidente nello studio di registrazione. Lavoravamo col campionatore quando, alle 9:09 precise del 9 Settembre 1999, è esploso. Quando abbiamo ripreso conoscenza abbiamo scoperto di essere diventati dei robot.
Thomas Bangalter
I due hanno anche diretto un film, Daft Punk’s Electroma, che è arrivato anche a Cannes 2006. Nella pellicola gli artisti impersonano due robot che cercano di diventare umani. I due hanno tenuto i loro caschi per tutta la durata delle riprese; agli elmetti sono stati aggiunti dei sistemi di ventilazione per evitarne il surriscaldamento, visto il lungo periodo di utilizzo.
I Daft Punk lasciano dietro di loro una grande eredità e un segno enorme nella storia della musica elettronica. La loro influenza su tanti degli artisti di oggi è indubbia, e il loro sound rimarrà sempre inconfondibile. Continueremo a ballare sulle note dei loro grandi successi, sperando che un giorno, anche da solisti, continuino a regalarci nuovi e sorprendenti brani.