Conto termico 3.0, la nuova direttiva europea lo prevede: lo Stato coprirà il 100% delle spese | Prima l’ambiente e poi le tasse
Arriva con la nuova direttiva europea il conto termico 3.0. Lo stato coprirà tutte le spese: che impatto avrà sull’ambiente e cosa succede.
Dal gennaio 2025, prende il via il Conto Termico 3.0, un’iniziativa che mira a promuovere l’efficienza energetica degli edifici e a incentivare l’adozione di fonti rinnovabili. Questo nuovo programma offre contributi a fondo perduto per coprire parzialmente o interamente le spese di interventi mirati al miglioramento delle prestazioni energetiche, rappresentando una grande opportunità per cittadini, enti pubblici e aziende.
Con l’introduzione di questo incentivo, sarà possibile rendere più accessibile l’installazione di impianti sostenibili e interventi di riqualificazione energetica. Il focus è chiaro: ridurre il consumo energetico, favorire la sostenibilità e adeguarsi alle nuove normative europee. In particolare, la direttiva Case Green, operativa dal 2025, impone restrizioni sull’uso di caldaie a gas per chi vuole accedere a specifici incentivi.
Il contributo può coprire fino al 100% delle spese in determinati casi, rendendo il Conto Termico 3.0 uno strumento essenziale per chi desidera migliorare la propria abitazione o aggiornare strutture pubbliche come scuole e ospedali. Il programma si pone anche l’obiettivo di sostenere i Comuni più piccoli, favorendo così una riqualificazione energetica diffusa in tutto il territorio italiano.
Grazie a questa misura, si potranno ottenere finanziamenti per interventi come l’installazione di impianti fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di accumulo energetico. L’intento è rendere più sostenibili le abitazioni private, ma anche offrire un supporto concreto a enti e aziende per contribuire alla transizione ecologica su larga scala.
Conto Termico 3.0, come funziona: l’obiettivo degli incentivi
Gli incentivi sono pensati per una vasta platea di beneficiari. Tra i principali ci sono le Pubbliche Amministrazioni, le cooperative abitative, i condomini, le imprese e gli enti del terzo settore. Particolare attenzione è rivolta anche ai piccoli Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, che potranno ottenere un rimborso completo delle spese per interventi qualificanti.
Anche le strutture pubbliche, come scuole e ospedali, rientrano tra i destinatari di questa agevolazione. Questa scelta riflette la necessità di migliorare non solo gli edifici privati, ma anche quelli di interesse collettivo, rendendo più efficiente l’uso delle risorse energetiche. Inoltre, le comunità energetiche rinnovabili potranno accedere agli incentivi, favorendo modelli di produzione e consumo più sostenibili e condivisi.
Tutti gli interventi che si possono applicare: quali sono
Il Conto Termico 3.0 include una vasta gamma di interventi, pensati per favorire il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni. Tra questi, spiccano l’installazione di impianti fotovoltaici, pompe di calore, collettori solari termici e sistemi ibridi. Per le Pubbliche Amministrazioni, sono previsti anche incentivi per coibentazione, schermature solari e impianti di illuminazione ad alta efficienza. Per accedere al programma, è necessario presentare una domanda tramite il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
I privati devono inoltrare la richiesta entro 60 giorni dal termine dei lavori, mentre gli enti pubblici possono anticipare la domanda, velocizzando l’accesso ai fondi. Questo sistema permette di ottenere rapidamente i benefici e avviare una transizione energetica concreta. Grazie al Conto Termico 3.0, l’Italia si avvicina all’obiettivo di una maggiore sostenibilità energetica, garantendo al contempo un supporto economico fondamentale per famiglie, enti e imprese. Il programma non solo offre un aiuto concreto per migliorare l’efficienza energetica, ma rappresenta anche un passo avanti verso il rispetto delle direttive europee in materia di tutela ambientale.