Conti correnti, il Fisco ti sta con il fiato sul collo | Occhio a quello che ci carichi: te ne penti dopo 5 secondi
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Conti correnti, ecco quando il fisco potrebbe intervenire (DepositPhotos) - www.systemscue.it
Il fisco potrebbe controllare il conto corrente se si effettua un’operazione comune: ecco di quale si tratte e come evitare grattacapi
I controlli in Italia sono stringenti quando si parla di finanza ed economia. La maggior parte delle persone deve prestare attenzione alla dichiarazione dei redditi, cercando in ogni modo di non commettere infrazioni.
Il fisco è sempre all’erta per poter cogliere in fallo coloro che hanno sbagliato la dichiarazione dei redditi o non hanno dichiarato le somme che hanno accumulato nel corso di un anno.
Ecco perché bisognerebbe prestare attenzione anche a come si gestisce il conto corrente. Se si svolge un’operazione comune con troppa leggerezza, senza considerare le possibili conseguenze, potrebbero esserci dei risvolti amari.
Ma di quale operazione si tratta? E perché è importante gestire al meglio il conto corrente? Ecco tutto quello che c’è da sapere a questo proposito.
Fisco, quali sono i controlli fatti sul conto corrente
In linea di massima, il fisco non controlla quelli che sono i conti correnti dei singoli cittadini. Eseguire un controllo capillare e preciso di ogni conto corrente potrebbe essere un’impresa titanica e ci vorrebbero tantissimi agenti preparati per gestire l’intero flusso. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate potrebbe attivarsi in caso di movimenti sospetti sul conto corrente. Ecco perché alcuni dovrebbero conoscere quelle che sono le operazioni che potrebbero essere soggette a controllo.
Non si parla di nulla di illecito sia chiaro, ma il fisco è tenuto a controllare al verificarsi di certe condizioni. Nella fattispecie, se si fanno versamenti in contanti non giustificati sul conto corrente, in base all’articolo 32 del D.P.R. n.600/1973 l’Agenzia delle Entrate deve accertarsi da dove provenga la somma che si sta depositando. Questo perché potrebbe trattarsi di proventi non dichiarati e dunque non tassati.
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Quali sono le giustificazioni da dare?
Se non si è commesso un illecito, il titolare del conto corrente può giustificarsi in due modi all’Agenzia delle Entrate, così da specificare da dove derivino i contanti versati sul conto. Nel dettaglio, potrebbe trattarsi di una somma già tassata alla fonte, come una vincita al gioco o alle scommesse. In alternativa, potrebbe trattarsi di una somma esente da tassazione, come una donazione, una vendita di beni usati o un risarcimento del danno.
Ovviamente, il titolare del conto dovrà dare giustificazione con documenti e varie prove. Non basta la giustificazione orale alle autorità. In ogni caso, ora che si conosce il controllo del fisco sui versamenti non giustificati, è bene prestare attenzione a tale aspetto.