A cura di Jury D’alessio
Con l’avvento del web 2.0 il flusso di dati online è aumentato esponenzialmente tanto da far diventare le informazioni uno degli asset con più valore al mondo. La creazione di advertisement non più casuale ma mirato e basato sull’attività registrata ha causato un trend generale tra i colossi del web all’acquisizione del maggior numero di risorse possibili. Cosa si può fare quindi se si vuole limitare al minimo il numero di informazioni disponibili online?
Per quanto comodo Google non è certamente il motore di ricerca più amico per chi vuole limitare il numero di informazioni che l’azienda raccoglie ed utilizza. Il motore di ricerca più orientato alla privacy è DuckDuckGo una alternativa che sì, non è avanzata come il motore di ricerca più utilizzato al mondo, ma che permette all’utente un livello di privacy molto maggiore con darkmode in omaggio 😉
Dopo aver parlato del motore di ricerca di Big G sicuramente non arriva inaspettata la notizia che Chrome non sia il miglior browser quando si parla di privacy. Una ottima alternativa può essere trovata in Chromium, browser opensource che se spogliato degli addon di Google permette di navigare con un maggiore livello di privacy.
Le VPN sono un ottimo strumento se si vuole limitare la scia di informazioni lasciate durante la navigazione. Esse permettono una connessione protetta tra il vostro computer ed il servizio che avete intenzione di utilizzare. Una buona VPN fornisce un buon grado di protezione ma non perfetta a causa della possibilità che il chi fornisce il servizio riesce a vedere i dati di navigazione.
Se il solo utilizzo di una VPN non vi soddisfa abbastanza o se preferite evitare di utilizzarne una potreste trovare il grado di protezione che desiderate in un server proxy. Il più comune servizio di proxy è TOR o The Onion Router, sviluppato da DARPA e reso successivamente pubblico. TOR funziona creando strati di protezione connettendosi ad una rete di server che permette di mascherare il proprio indirizzo IP e quindi le proprie tracce, sfruttando Firefox e DuckDuckGo per funzionare il servizio fornisce aggiornamenti piuttosto regolari e raramente instabili.
Per chi vuole spingersi un po oltre ed è disposto a rinunciare a vivere parte della propria vita digitale senza Windows l’opensource offre Tails, un’ottima distribuzione di Linux, basata su Debian, che se lanciata in versione Live (da usb) permette, in azione combinata con Tor, un’ ottimo grado di protezione, il migliore che un utente casual possa ottenere. L’utilizzo di una versione Live permette infatti di far girare l’OS solo sulla ram e quindi di avere un maggior grado di protezione. Per maggiori informazioni basta andare su https://tails.boum.org/.
La navigazione anonima, per quanto utile ed importante, nasconde dei difetti che potrebbero non piacere all’utente medio. L’utilizzo di alcuni di questi metodi, specialmente VPN e PROXY, ha infatti un impatto piuttosto significativo sulla velocità della navigazione a causa del maggior numero di nodi che le informazioni devono attraversare.