Colloquio di lavoro, il test della sedia è tremendo | Una tortura psicologica per mostrare la tua destrezza
C’è un metodo che viene utilizzato per il colloquio di lavoro che alcuni descrivono come terribile: ecco in cosa consiste
Al giorno d’oggi sembra essere diventato sempre più difficile trovare un lavoro adeguato. Il mercato è saturo di candidati e le offerte per le quali vale la pena candidarsi scarseggiano.
Alcuni cercano di specializzarsi e di ottenere numerose certificazioni così da avere maggiori possibilità durante i colloqui grazie ai propri curriculum degni di nota.
Tuttavia, è proprio al colloquio che alcuni potrebbero avere dei problemi. Difatti, in questa fase di selezione alcuni datori di lavoro potrebbero proporre il test della sedia. Si tratta di una prova psicologica che potrebbe mettere a dura prova i candidati.
Ma di cosa si tratta? E come poterlo superare nel migliore dei modi? Ecco quello che c’è da sapere per non avere problemi quando si sostengono i colloqui.
Colloquio di lavoro, cos’è il test della sedia?
Il colloquio di lavoro è una fase importante per riuscire a dare una svolta alla propria vita. Da questa valutazione preliminare potrebbe dipendere il proprio futuro professionale, con conseguente miglioramento in termini di condizioni lavorative e retribuzione. Per questa ragione, è fondamentale dare una buona impressione all’esaminatore che l’azienda ha incaricato. Tuttavia, a volte alcuni candidati si fanno prendere dall’ansia e dalla tensione.
Il test della sedia serve proprio a questa: valutare l’atteggiamento di una persona quando si trova in una posizione scomoda o sotto pressione. Ma come funziona? In pratica, quando si affronta il colloquio c’è una sedia difronte all’esaminatore e un’altra a poca distanza. Il candidato è portato a sedersi alla prima, così da avere una conversazione faccia a faccia con il recruiter. Tuttavia, questa sedia solitamente è danneggiata e tende a dondolare. L’altra sedia che si trova nelle vicinanze invece è integra. L’esaminatore presta attenzione all’atteggiamento della potenziale risorsa, analizzando se quest’ultima è pronta a trovare una soluzione veloce cambiando sedia e aumentando il suo comfort.
Perché si tratta di un test efficace?
Alcuni potrebbero considerare questo test subdolo ma in realtà è molto efficace. Il recruiter potrebbe subito analizzare quelle che sono alcune soft skill del candidato, comprendendo se sia adatto al lavoro da svolgere, indipendentemente dalla sua esperienza.
Inoltre, gli esaminatori in questi casi valutano anche il linguaggio del corpo. Vedere come si comporta un potenziale candidato, quali sentimenti mostra e come reagisce alla pressione potrebbe avere un valore molto alto per la selezione finale. Dunque, occhio al test della sedia al prossimo colloquio!