It's not a bug, it's a feature

Clubhouse: da oggi disponibile per tutti senza inviti

Clubhouse ha fatto parlare molto di se durante gli scorsi mesi per la sua comparsa nel mondo dei social. Inizialmente previsto disponibile solo su iOS e solo su invito, durante questa fase ha visto una crescita esponenziale dei download e degli utilizzi, trasformando il tutto in una sorta di gara a chi riesce a racimolare un invito da un altro utente e avere accesso a questo “gruppo elitario” di utilizzatori di Clubhouse.

Da oggi però tutto questo è solo un lontano ricordo: tutti gli utenti, sia iOS che Android, potranno usare Clubhouse liberamente, senza bisogno di richiedere o venire invitati sulla piattaforma.

Opening Day Clubhouse

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Le peculiarità di Clubhouse

Il principio su cui basa le propria fondamenta Clubhouse è la rimozione di tutte le funzionalità che troviamo negli altri social. Questo significa niente condivisione di foto e video e nessun post da scrivere. L’interazione tra utenti avviene solo tramite voce.

Il social è composto da diverse stanze e ogni utente ha la possibilità di entrarvi come ascoltatore e sentire cosa hanno da dire gli altri utenti della stanza. Se si vuole intervenire vocalmente e partecipare in modo attivo alla conversazione, basta farne richiesta e il moderatore della stanza provvederà ad accettare (o meno) la richiesta e rendere il richiedente “Speaker” che può da adesso attivare il microfono e iniziare a dire la propria.

Clubhouse. Credits: GSMArena

In particolare, gli speaker sono gli utenti presenti nella stanza che hanno il diritto di parlare. Generalmente i primi speaker abilitati a parlare sono solo il moderatore della stanza e il primo utente invitato da lui. Tutti coloro che si uniscono alla conversazione sono chiamati listener. I listener possono “alzare la mano”, richiedendo di poter intervenire nella conversazione, e sarà compito del moderatore abilitare o meno l’utente che ha fatto richiesta di parlare.

Lato privacy, gli sviluppatori di Clubhouse sostengono che il loro social network ha molti meno problemi di privacy rispetto agli altri, in quanto il materiale condiviso è solo vocale. Non esistono post o immagini da mantenere in archivio, e gli audio non vengono memorizzati. La comunicazione utilizza la cifratura end-to-end e non viene registrata, eccezione fatta quando si segnala un comportamento che va contro le regole della piattaforma: lo staff può in tal caso inserirsi nelle discussioni e registrare l’audio come supporto per verificare la segnalazione.

Clubhouse, dopo un iniziale successo esponenziale (aiutato forse dalla curiosità e dal meccanismo di inviti) ha visto una decrescita dell’interesse da parte degli utenti. Di fatto però i numeri parlano chiaro: si tratta di un social ancora molto attivo, con un addirittura una community su Android che ha raggiunto gli oltre 10 milioni di utenti (solo negli ultimi mesi). Un successo sicuramente molto importante per un social completamente diverso dagli altri, e che altri social stanno già tentato di imitare.

Published by
Gabriele La Greca