Progettato dalla Wiliot, si tratta di un chip Bluetooth in grado di funzionare senza l’ausilio di batterie. Finanziato da aziende come Amazon e Samsung, ha il classico aspetto di altri chip RFID, ma integra componenti elettronici decisamente più avanzati.
Il funzionamento del chip è possibile grazie alla sua capacità di assorbire l’energia necessaria direttamente dalle onde elettromagnetiche circostanti, generate da altre sorgenti come Wi-Fi, Bluetooth e, in generale, da onde radio. Il tutto è gestito da un processore ARM.
L’idea è quella di rendere gli oggetti più comuni, più intelligenti, espandendo quindi il campo dell’IoT: sarebbe infatti possibile inserire diversi sensori per rilevare ad esempio la pressione e la temperatura.
Attraverso il comunicato stesso di presentazione del progetto, l’azienda ha fornito alcuni esempi pratici di utilizzo del dispositivo. Sarebbe possibile infatti usarlo per integrare il manuale di istruzioni all’interno del prodotto stesso, rendendolo così accessibile anche dopo anni dall’acquisto. Una bottiglia di latte che informa il frigorifero della sua fine, oppure gli abiti potrebbero informare la lavatrice riguardo ai colori, ed evitare problemi di macchie. Una funzionalità senza ombra di dubbio importante è il tracciamento di oggetti smarriti, fin’ora limitati dalla durata della loro batteria.
Wiliot ha raccolto circa 50 milioni di dollari in finanziamenti, sperando di poter avviare la distribuzione già quest’anno.
Siamo quindi di fronte ad una trovata che potrebbe effettivamente dare una notevole spinta allo sviluppo e alla diffusione dell’Internet of Things.