Deep Web, l’aspetto nascosto di Internet ha sempre suscitato curiosità tra gli appassionati, anche se ultimamente sembra aver perso una buona fetta di utenza. Ma qual è il motivo di tutto ciò?
Il Web sommerso (o Deep Web) è l’insieme delle risorse informative del World Wide Web non segnalate dai normali motori di ricerca.
La definizione che ci viene fornita da Wikipedia riesce a dare un’idea generale di quel che è il Web sommerso.
Per renderci la situazione un po’ più chiara possiamo partire dal concetto di World Wide Web (WWW – “Rete di grandezza Mondiale”) che sta ad indicare tutta la rete, sia la parte esposta (Surface Web), sia la parte nascosta (Web sommerso).
Nel Web, come possiamo notare da tutto ciò che facciamo quotidianamente, ogni contenuto è indicizzato nei motori di ricerca (Google, Bing, Yahoo!…) per essere facilmente trovato da colui che effettua la ricerca. Il Web sommerso, al contrario, contiene tutti quei contenuti che non vengono indicizzati dai motori di ricerca e sono oscurati da particolari domini.
Correva l’anno 2001 quando, per la prima volta, venne usato il termine Deep Web per poi essere successivamente riutilizzato, nel 2009, durante il corso di alcune indagini che vedevano protagoniste alcune attività illegali svolte su Freenet e Darknet. Nei primi tempi venne considerato un sinonimo di Darknet, ma c’è una sostanziale differenza tra i due Network. Darknet è la parte di rete nata nel 1970, dalla scissione con ARPANET (Internet dei nostri giorni) ed accessibile soltanto tramite specifici software con particolari configurazioni ed autorizzazioni, con la presenza di contenuti illegali. Il Deep Web, invece, contiene qualsiasi tipologia di contenuto non indicizzato dai motori di ricerca ma è facilmente raggiungibile tramite un normale browser. Noi di Close-up Engineering avevamo già approfondito questo aspetto nel seguente articolo: Darknet e Deepweb : Cosa sono e tutto ciò che c’è da sapere
Partendo dal Deep Web, non esiste un vero e proprio modo di accedere. Tutti i contenuti non indicizzati dai motori di ricerca possono essere raggiunti, se si conosce l’indirizzo, da un normale browser. Degli esempi di contenuti che possiamo trovare nel Deep Web sono:
Passando al Dark Web, c’è una vera e propria procedura da seguire per effetuare l’accesso. I requisiti richiesti sono una connessione ad internet ed il software Tor Browser. Una volta scaricato, installato ed aperto Tor Browser il tutto si presenterà come un qualsiasi altro browser (simile a Mozilla Firefox) che ci permetterà di accedere, oltre che ai normali contenuti del Surface Web ed a quelli non indicizzati del Deep Web, anche ai .onion, i domini nascosti. The Hidden Wiki è una web directory contenente la lista dei maggiori domini nascosti.
I domini nascosti sono di di vario genere, ecco un elenco delle principali tipologie:
Come è facilmente deducibile, la maggior parte di questi “servizi” è a pagamento. Il metodo di pagamento più utilizzato sul Dark Web è il bitcoin, una moneta elettronica crittografata creata dal 2009. Per comprendere la portata della moneta, basti pensare che da pochi giorni il valore bitcoin ha superato quello dell’oro.
Come già accennato ad inizio articolo, dopo il 2013 in cui il Deep Web ha raggiunto l’apice del successo, la tendenza all’utilizzo è stata sempre decrescente. Non è ancora chiaro perché il lato nascosto del web susciti sempre meno la curiosità degli appassionati di Internet, anche se è la presenza di pochi contenuti è una motivazione plausibile. Negli ultimi 4 anni, sono state svolte svariate indagini da parte delle autorità internazionali che hanno rimosso un’elevata quantità di contenuti dal Web sommerso.
Le autorità, in collaborazione con gli Anonymous ed altri Hacktivist, sono riusciti a rimuovere contenuti illegali anche dal Dark Web ed a far arrestare i criminali. Inoltre è stato provato che, nonostante Tor Browser riesca a mascherare l’indirizzo IP dell’utente, non si è mai completamente anonimi ed al sicuro.
Per farla breve, le “curiosità introvabili” sono quasi sempre meno sul Web sommerso e si trovano sempre di più nel Surface Web, mentre nel Dark Web restano quasi esclusivamente i contenuti illegali a cui i normali utenti non hanno motivo di accedere.