Booking, se ti chiedono foto della carta di identità inviagli il documento modificato | Oscura sempre questi dati
Al momento del check-in online, dovresti censurare alcuni dati sui tuoi documenti. Ecco quali potrebbero essere i rischi in caso contrario
Il documento d’identità, come la Carta d’Identità o qualsiasi altro documento dotato di fotografia e rilasciato dall’Amministrazione competente del rispettivo Stato, possiede la finalità di dimostrare l’identità del titolare.
Sono equivalenti alla Carta d’Identità altri documenti come: il passaporto, la patente di guida o il porto d’arma, a condizione che siano anch’esse rilasciate da un’Amministrazione dello Stato e siano munite di fotografia e di timbro.
Nell’ultimo decennio si è assistito al fenomeno di diffusione sempre crescente dei documenti d’identità digitali, come la CIE (Carta d’Identità Elettronica).
Quest’ultima viene emessa dal Ministero dell’Interno e prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che si avvale di elementi di sicurezza e anticontraffazione, permettendo l’accertamento dell’identità del titolare sia in Italia, che nei Paesi dell’Unione Europea.
La fase del check-in è davvero così rischiosa?
Come tutti sappiamo, il check in (che in inglese significa letteralmente ‘accettazione’) in presenza rappresenta il momento d’arrivo dell’ospite all’interno della struttura scelta, quando lo stesso presenta i documenti d’identità necessari alla registrazione e riceve le chiavi della propria camera. Discorso analogo per quanto concerne il check in online, quando chi di dovere ci chiede di inviare l’immagine dei nostri documenti di riconoscimento, per procedere alla registrazione.
Recentemente numerosi ‘host‘ (cioè proprietari di appartamenti o alloggi su siti come Booking.com o Airbnb), hanno discusso sui rischi che si potrebbero correre durante la fase del check in in presenza, in quanto il cliente potrebbe presentare documenti d’identità falsi o non autentici. Grazie alle tecnologie moderne, è, invece, possibile un meticoloso controllo della documentazione anche a distanza, per riuscire a confermare tranquillamente l’identità del cliente.
Quali trucchi applicare per evitare spiacevoli inconvenienti
Al momento del check-in online, come detto, le strutture ricettive scelte per il nostro soggiorno, ci chiedono di inviare loro i nostri documenti d’identità. Ma mandare la foto di una tessera di riconoscimento, come affermato anche dal National Cybersecurity Institute, potrebbe esporci a grandi rischi. Le strutture hanno il dovere di compilare un registro dei viaggiatori, inserendo le informazioni riguardanti i clienti che soggiorneranno nell’alloggio, questo è fuori dubbio.
Ma non è necessario che le stesse strutture conoscano i dettagli personali del documento, come la validità , il numero di supporto o il numero di emissione. Questo perché potrebbero essere riutilizzati per impersonarsi nei servizi in cui questi dati vengono utilizzati per identificarci. La soluzione è più semplice del previsto: inviare il documento modificato, dove i dettagli sopracitati risultino sfocati o pixelati, in modo da nasconderli. Se si vuole azzerare (o quasi) la probabilità di rischio, si può scegliere di includere al centro del documento un testo, in cui si indica che lo stesso è stato condiviso per uno scopo specifico, rendendo difficile utilizzarlo per altre finalità.