Bollette, ti stanno spolpando vivo | Ora, però, è arrivata la svolta per tutti: non le paghi più

Bollette e persona disperata

Bollette insostenibili (Canva/Freepik foto) - www.systemscue.it

Le dilapidanti bollette continuano a lasciare a secco le tasche dei contribuenti. Esiste un modo per arginare gli impetuosi aumenti?

L’inverno è ormai giunto al suo termine e anche la stagione intercorsa tra il 2024 e il 2025, esattamente come avvenuto nelle annate precedenti, è stata caratterizzata da aumenti in bolletta realmente significativo.

L’andamento dei prezzi, infatti, ha registrato una crescita costante, apparentemente impossibile da frenare, contraddistinta da un ulteriore accelerazione tra il 2020 e il 2022, a causa di numerosi fattori.

Si tratta, ormai, di una tematica che preoccupa sempre di più i consumatori italiani, che ormai non sanno più cosa aspettarsi quando controllano la somma che dovranno pagare per far fronte ai consumi prodotti.

Dietro a questi vertiginosi rialzi ci sono direttamente i singoli fornitori di servizi quali gas, energia elettrica o acqua. Questo dato il definitivo passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, che alla lunga sta producendo sorprese decisamente poco gradite da parte dei consumatori.

Costi apparentemente folli? Ecco cosa devi fare

Il problema principale è che, sempre più spesso, i consumatori italiani si sono trovati a dover rispondere a bollette che non apparivano semplicemente più elevate rispetto a quanto auspicato o a quelle precedentemente ricevute, bensì esageratamente spropositate, a tal punto da alimentare il dubbio che, in realtà, i consumi elevati fossero più da attribuire ad altre problematiche, piuttosto che all’effettivo sfruttamento dei servizi di riscaldamento nell’ambiente domestico. Ma in casi come questo, quando si ha il sospetto che siano implicati altri fattori, è possibile proseguire con la contestazione?

Ovviamente l’utente ha piena facoltà, se lo ritiene opportuno, di procedere in tale direzione. E’ fondamentale specificare che ciò sarà possibile esclusivamente se lo stesso possiede a proprio favore delle concrete prove volte a metter in evidenza che, effettivamente, la bolletta risulti estremamente cara rispetto al quantitativo di consumi effettivamente prodotto. Un altro quesito che i consumatori sono soliti porsi in situazioni simili è se valga la pena o meno optare per l’effettiva contestazione. Per rispondere a questa domanda, ci viene utilmente in soccorso una sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione soltanto qualche mese fa.

Suprema Corte
Sentenza della Suprema Corte (Depositphotos foto) – www.systemscue.it

Cosa dice la Suprema Corte?

Parliamo della sentenza n. 25542/2024, emessa proprio dalla Suprema Corte nell’ambito di una specifica circostanza in cui un imprenditore aveva ricevuto una bolletta della luce che nella voce consumi affermava un quantitativo superiore a dieci volte quelli ordinari, spingendo l’utente a rivolgersi ad un Tribunale, che in primo grado aveva espresso il proprio verdetto a favore dell’azienda, pronuncia poi ribaltata dal giudice d’appello, che, al contrario, ha ritenuto opportuno condannare l’imprenditore a saldare la, seppur eccessiva, fattura.

In Cassazione, i giudici di Roma si sono espressi sul dato riportato nel contatore, indicato dagli stessi come presunzione semplice di veridicità. Ciò significa che sarà direttamente il fornitore dei servizi energetici a dover certificare la certezza dell’avvenuta rilevazione. L’utente fruitore dei suddetti servizi non è comunque esonerato dalla necessaria dimostrazione che i consumi non siano imputabili direttamente a lui, bensì a terzi.