Una parte sempre maggiore delle aziende e centri informatici si sta muovendo verso lo studio e sviluppo delle BCI (Brain Computer Interfaces). Un esempio è BrainArt, startup italiana che ha fatto delle interfacce cervello-computer il suo punto centrale.
Andando indietro nel tempo, troviamo il più importante centro di ricerca e sviluppo di BCI in Europa: lo Human Brain Project. Il progetto è nato con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura ICT-based europea per migliorare la conoscenza nel campo delle neuroscienze, della computazione, e della medicina cerebrale.
Il progetto è iniziato nel 2013, ma è nato in realtà come proseguimento del precedente Blue Brain, in collaborazione con IBM. Iniziato nel 2005 con l’obiettivo di realizzare una simulazione completa di un cervello, il progetto utilizza il supercomputer Blue Gene, e nel 2005 gli scienziati sono stati in grado di creare un modello funzionante di un singolo neurone. Più tardi, nel 2008, sono riusciti a simulare la colonna neocorticale di un ratto, che conta 10.000 neuroni.
Il progetto attuale conta più di 500 scienziati di diverse discipline, provenienti da più di 100 università, ospedali e centri di ricerca di tutto il continente europeo, con 22 paesi coinvolti. È stato scelto dalla Commissione europea come una delle “Tecnologie future ed emergenti“. L’obiettivo primario è quello di utilizzare simulazioni del cervello per indagare le patologie del sistema nervoso e fornire a disposizione degli scienziati di tutto il mondo il simulatore completo del cervello. In questo modo la ricerca su malattie come l’Alzheimer, la schizofrenia, la depressione e molte altre migliorerebbe in modo significativo.
Il problema principale di queste patologie è infatti che al momento vengono viste solo come un insieme di sintomi, non conoscendo esattamente la causa biologica scatenante. Con un simulatore cerebrale, i neuroscienziati potrebbero classificarle dal punto di vista biologico. I risultati empirici potrebbero essere utilizzati per sviluppare teorie per migliorare la modellazione e le simulazioni. I loro risultati poi, di nuovo, potranno essere utilizzati per fare previsioni su casi di vita reale.
Il cuore dell’infrastruttura HBP è formato da sei piattaforme ICT.