Curiosità e consigli

La battaglia delle correnti, la scelta tra alternata o continua

Gli Stati Uniti furono il primo Paese a utilizzare l’elettricità su vasta scala per l’illuminazione di case e strade.Quando alla fine del XIX secolo furono costruiti i primi impianti di generazione e distribuzione, ci si interrogò su quale fosse il tipo di corrente più idoneo, se l’alternata o la continua.La competizione commerciale tra i due sistemi fu così aspra che prese il nome di “battaglia delle correnti”, trasformandosi ben presto in una battaglia tra le menti più brillanti dell’epoca: Thomas Edison, sostenitore dell’adozione della corrente continua e Nikola Tesla e George Westinghouse, schierati sul fronte opposto, a sostegno della corrente alternata.

La conclusione della battaglia delle correnti

La “battaglia delle correnti” andò avanti per anni senza esclusione di colpi, ma alla fine fu la corrente alternata a prevalere, per un motivo semplice: la corrente continua richiedeva la prossimità tra produzione e utenza, mentre le linee in corrente alternata, grazie all’uso di trasformatori, consentivano il trasporto di energia a distanze molto grandi (così un singolo impianto di produzione poteva alimentare decine di città e villaggi).

Edison sostenitore della corrente continua

Edison era un grande inventore, ma guai a chi osava contraddirlo: il Mago di Menlo Park (così era soprannominato dal nome della città in cui risiedeva) sapeva essere spietato, come Westinghouse ebbe modo di sperimentare sulla sua pelle. Edison, infatti, avviò una campagna per convincere la gente di quanto la corrente alternata fosse pericolosa, convinto che il modo migliore e più efficace per dimostrarlo fosse quello di mostrarne gli effetti letali in pubblico.Restando sempre dietro le quinte, Edison aiutò il suo assistente Harold Brown ad organizzare una serie di esperimenti piuttosto grotteschi, cui vennero invitati alcuni fotografi.

Cani e gatti randagi venivano catturati e legati a piastre di metallo che poi venivano collegate ad un generatore capace di dare una scarica di corrente alternata a 1000 volt: gli animali venivano puntualmente folgorati. Ma la sua mossa da maestro fu di suggerire a Brown, che era un membro della commissione dello Stato di New York istituita per cercare metodi meno cruenti con cui praticare la pena di morte, di utilizzare la corrente alternata per le esecuzioni. Era certo, infatti, nel momento in cui questi dettagli fossero divenuti di dominio pubblico, che la gente avrebbe associato la cosiddetta corrente di Westinghouse all’idea della morte (e quindi del pericolo) e la corrente continua avrebbe trionfato.

Brown sacrificò due vitelli e un cavallo alla causa della corrente alternata e convinse il Dipartimento delle Prigioni di New York dell’efficacia del suo metodo: non era sanguinario come la decapitazione, neppure tanto barbaro quanto l’impiccagione e nemmeno fintamente gradevole come l’iniezione letale con alte dosi di morfina. Il primo uomo condannato a morte sulla sedia elettrica fu un omicida, William Kemmler.
Durante l’esecuzione, avvenuta il 6 agosto 1890, non tutto andò per il meglio: la vittima impiegò 15 lunghi e orribili minuti per spegnersi. Probabilmente Edison se ne rallegrò, ma questo non gli evitò di perdere la “battaglia delle correnti”.

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Vincenzo Giordano