Banda Ultra Larga: 6,25 milioni di italiani viaggiano a 100 Mb/s
Come sappiamo la Banda Ultra Larga non è altro che la trasmissione di dati ad alta velocità, equivalente ad almeno 100 Mbps. In Italia il piano per la diffusione della Banda Ultra Larga è stato approvato nel 2015 con l’obiettivo di coprire entro il 2020 almeno l’85% della popolazione garantendo al contempo al 100% dei cittadini l’accesso alla rete ad almeno 30 Mbps.
Il piano BUL
Il piano è finanziato con 3,5 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione e 1,8 miliardi di euro provenienti da programmi operativi regionali e nazionali 2014-2020. Così come il precedente piano Banda Larga del 2009, il Piano Banda Ultra Larga viene attuato da Infratel, società in-house del ministero dello Sviluppo economico, il cui principale obiettivo è promuovere la realizzazione e l’integrazione di infrastrutture che offrono servizi internet a banda larga nelle aree a fallimento di mercato, dette aree bianche in sede europea e declinate nei cluster C e D in Italia.
L’obiettivo è connettere in fibra ottica 7700 comuni oltre a quelli che verranno connessi in modalità FWA, misto fibra wireless per prestazione fino a 100 Mbps. Secondo l’ultimo aggiornamento fornito da Infratel (2 dicembre), i lavori sono attualmente in corso in quasi 1700 comuni, mentre altri 295 hanno ottenuto i permessi.
I bandi
Tutti e tre i bandi sono sempre stati vinti da Open Fiber. Quest’ultima con la prima gara, che prevedeva 5 lotti per la progettazione, costruzione e gestione della rete di accesso in 3043 comuni di Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto, si è impegnata a connettere 4.2 milioni (su 4.6 milioni) in FTTH con potenzialità fino ad 1Gbps e il restante in banda superiore a 30Mbps.
Con il secondo bando che prevedeva 6 lotti comprendenti 3710 comuni in 10 regioni più la provincia autonoma di Trento, su 4.7 milioni di unità ne sono state ricoperte 3.5 milioni in FTTH.
Il terzo bando, indirizzato a Sardegna, Puglia e Calabria, è stato assegnato a dicembre 2018 a fronte di un’offerta di circa € 103 milioni totali. La concessione tra Infratel e Open Fiber è stata firmata ad aprile 2019. L’intervento prevedeva il collegamento di oltre 317 mila unità immobiliari in 959 comuni ed il completamento dei lavori è previsto entro tre anni dalla firma del contratto.
Per quanto concerne la fibra, le regioni con il maggior numero di cantieri autorizzati da Infratel sono Piemonte (199), Lombardia (118), Lazio (116), Sicilia (92) e Veneto (90). Gli interventi già completati sono 166, di cui 36 in Sicilia, 20 in Lombardia e Veneto e 17 nel Lazio.
Importanza della Banda Ultra Larga
Il lancio dei bandi si configura come un provvedimento sempre più urgente, soprattutto per le cosiddette aree bianche e aree grigie, per tre ragioni:
- Risulta essere importante per le imprese. Delle 11.000 aree industriali censite 7000 non dispongono di fibra ottica. Mentre i dati Istat indicano la crescente domanda di connettività da parte delle aziende (che adottano connessioni a ≥100 Mbps nel 9,9% dei casi, a fronte del 2% delle famiglie);
- Le connessioni in fibra sono fondamentali per dispiegare tutta la potenza dei servizi 4.0 quali automatizzazione della produzione, diffusione dell’IoT, gestione di big data e utilizzo delle applicazioni in cloud;
- Il monitoraggio 2019 ha mostrato una copertura rilevata sensibilmente più bassa rispetto a quella attesa. Le proiezioni effettuate nel 2017 prevedevano il raggiungimento di 18,73 milioni di unità immobiliari, mentre quelle effettivamente cablate a fine 2018 sono risultate 15,47 milioni, pari al 78%.
Ma quali sono i dati oggi?
L’Italia in questo momento si trova tra gli Stati trainanti per quanto riguarda la copertura della Banda Larga, con un livello di diffusione al di sopra della media europea.
Per quanto riguarda la Banda Ultra Larga, l’Italia a Marzo 2019 si trovava ancora in una posizione molto arretrata rispetto alla media dei 28 Paesi europea. Come si può vedere dal grafico, l’Italia si trova ancora in ritardo rispetto al target del 50% di copertura nazionale, e si posiziona addirittura tra le ultime cinque a livello europeo.
Ma ad oggi la situazione sembra aver preso una piega diversa, in positivo. Infatti il numero di italiani che ora viaggiano a 100 Mb/s sono esattamente 6,25 milioni. Ovvero 1,77 milioni di unità in più rispetto al trimestre precedente.
Nel trimestre giugno-settembre 2019 è stata riportata una crescita di 390 mila unità, ma aumentano di 340mila unità anche gli accessi a velocità compresa tra i 30 ed i 100 Mb/sec, che a Settembre 2019 hanno toccato quota 2,70 milioni. Di conseguenza, sono diminuite le connessioni a velocità inferiori ai 10 Mb/s, che ora rappresentano il 21,1% delle linee broadband complessive.
Anche gli accessi alla banda FTTC sono cresciuti nel quadriennio Settembre 2015 – Settembre 2019 con un aumento di 6,62 milioni di unità, mentre quelli FTTH hanno riportato un +790mila, con l’FWA a +610mila.
Tutti dati che dimostrano come la diffusione della Banda Ultra Larga in Italia sia aumentata in maniera importante dopo alcuni momenti di stasi. Soprattutto a causa delle iniziali difficoltà nel raggiungimento delle aree suburbane, che richiedono più tempo e attenzione rispetto alle aree urbane.
Si può verificare la copertura di banda della propria abitazione, provincia o regione semplicemente collegandosi a siti dedicati. Oppure basta inserire il proprio numero di telefono o indirizzo sul sito dell’operatore scelto. Per mantenersi in continuo aggiornamento sui progressi della Banda Ultra Larga il sito di Agenda Digitale fornisce tutti i dati i continuo aggiornamento.