Autostrada: non imboccare mai questa tratta per nessuna ragione | Al casello ti smontano il conto in banca
Se imbocchi questa tratta, presta attenzione! Non devi farlo per nessuna ragione, altrimenti perderai molti soldi.
Il calcolo delle tariffe autostradali si basa su un sistema complesso che tiene conto di diversi fattori, tra cui la distanza percorsa, il tipo di veicolo e il tratto specifico di autostrada utilizzato. Questo sistema è progettato per garantire un’equa ripartizione dei costi di manutenzione e gestione delle infrastrutture.
La distanza percorsa è il fattore principale: ogni tratto autostradale è diviso in sezioni con una tariffa chilometrica specifica, che può variare a seconda del gestore dell’autostrada. I veicoli sono classificati in categorie basate su peso, numero di assi e dimensioni, influenzando il costo del pedaggio.
Le tariffe possono anche includere costi aggiuntivi legati a infrastrutture particolari, come gallerie o ponti, che richiedono una manutenzione più onerosa. Inoltre, in alcuni casi, le tariffe tengono conto delle emissioni del veicolo, incentivando l’uso di mezzi più ecologici.
I pedaggi autostradali sono determinati da concessioni governative e contratti con i gestori, che stabiliscono regole di aggiornamento delle tariffe basate su inflazione, investimenti e altri parametri economici.
Una questione di tariffe
La Brebemi, ufficialmente autostrada A35, collega Brescia, Bergamo e Milano, tre poli strategici della Lombardia industriale. Nonostante la sua importanza come via di comunicazione, è conosciuta come una delle autostrade più costose d’Italia, con un costo attuale di circa 22 centesimi al chilometro. Inaugurata dieci anni fa, la Brebemi è stata oggetto di ripetuti rincari che hanno suscitato discussioni tra gli utenti.
L’ultimo aumento tariffario, entrato in vigore l’8 agosto 2024, ha comportato un incremento del 12,11%, applicato a tutte le tratte e categorie di veicoli. Questo rincaro segue un precedente aumento del 2,3% avvenuto a gennaio. La società Brebemi S.p.A. ha motivato gli aumenti con la necessità di recuperare incrementi bloccati nel 2022 e 2023, a causa della mancata approvazione del Piano Economico e Finanziario. Due sentenze del TAR del Lazio hanno recentemente sbloccato questi adeguamenti, anche se è in corso un ricorso al Consiglio di Stato.
La reazione degli utenti
L’aumento delle tariffe ha un impatto significativo sugli automobilisti che utilizzano regolarmente la Brebemi, in particolare per motivi di lavoro. Anche le imprese di trasporto merci, che dipendono da questa arteria per la logistica, subiranno un aumento nei costi operativi. Alcuni utenti stanno valutando alternative più economiche, nonostante percorsi più lunghi e trafficati.
Nonostante il rincaro, il traffico lungo la Brebemi è in aumento: nel 2023 ha registrato una crescita del 13% e nei primi mesi del 2024 un ulteriore incremento del 5%. I 41.000 veicoli leggeri giornalieri che percorrono la A35 rimangono significativamente inferiori rispetto a quelli registrati sulla A4, la principale alternativa tra Milano e Brescia. Questo dato evidenzia come i costi elevati continuino a influenzare le scelte degli automobilisti.